Quel confronto inimitabile nella città più brutta del mondo – Andrea Maggiolo – United vs Wednesday, il derby duro come l’acciaio di Sheffield – Bradipolibri editore - Pag. 144 – Euro 15.00.
di Giuliano Orlando
La città di Sheffield nella Contea del South Yorkshire, tra Leeds e Nottingham, nella pancia dell’Inghilterra vanta diversi primati, non solo quella di maggior produttrice di acciaio dalla fine del 1800, ma quello di cui va più fiera riguarda il calcio, una passione che unisce e divide i cittadini. A Sheffield ci sono due squadre: United e Wednesday, ultracentenarie, nate attorno al 1860 e da allora divise da una rivalità che il tempo non ha mai rallentato, semmai accentuato anche se entrambe non fanno parte dell’élite inglese del calcio. Entrambe hanno pochi cimeli ma questo per gli abitanti è secondario. Rarissimo che i ragazzi tifino per Liverpool, Manchester United, Arsenal o Chelsea. A Sheffield si è read o blue, non ci sono vie di mezzo. D’altronde in questa città nel 1857 è nata la prima squadra di calcio, lo Sheffield Football Club, orgogliosamente da sempre nelle serie inferiori. La città è cambiata profondamente da quando lo scrittore George Orwell nel 1936, la visitò per capire la situazione dei disoccupati nel Nord dell’Inghilterra, non ebbe dubbi nel descriverla come la più brutta del vecchio mondo. In quegli anni svettavano decine di ciminiere che sprigionavano fumo nero con variazioni rosa a causa dello zolfo. Le facciate dei palazzi avevano l’unica intonazione nerastra. Oggi Sheffield è cambiata radicalmente, anche se l’acciaio resta la sua ricchezza. Quello che è rimasto intatto è la sfida tra Wednesday e United che tocca il punto più acuto il giorno del derby. A Sheffield si gioca anche la prima partita in notturna nel 1878 con 12.000 spettatori. Il calcio in quel fine secolo soppianta il cricket, che resta un gioco per le classi elevate, mentre il football dilaga dove si riunisce la gente: luoghi di lavoro, circoli e anche le chiese. Nasce il professionismo del calcio nel 1887. Ma perché tanta rivalità? Tutto nasce nel 1883, quando il Bramall Lane, l’impianto nato per il cricket, viene usato anche per le partite di calcio. In quell’anno nella gara del Wednesday contro il Notts Country, tre penny per spettatore vanno alla squadra ospite e uno solo ai padroni di casa. A quel punto il Wednesday si trasferisce all’Olive Grove e gli introiti del Bramall Lane crollano. Inutili i tentativi di far tornare i blue all’ovile. Nasce così nel 1889 lo Sheffield United, che sarà per sempre la rivale del Wednesday con la maglia a strisce bianche e rosse verticali. Anno dopo anno il derby assume il ruolo di sfida tra due fazioni ben distinte. Resta storica quella del 1900, nata come partita amichevole, visto che il Wednesday è retrocesso, mentre i rivali sono in vetta alla prima divisione. La sfida si svolge a Bramall Line sotto una fitta nevicata che costringe l’arbitro a sospenderla ancora sullo 0-0, davanti a 33.000 spettatori. Si rigioca e finisce ancora in parità. La terza partita si svolge a Hillsbororoungh, con le autorità che chiedono di seppellire l’ascia di guerra. Purtroppo sarà la più brutta sfida in assoluto. Con battaglie selvagge tra le opposte fazioni, un festival di botte e poco calcio. La Guerra del 1914-’19, ferma anche le partite. Gli anni ’30 sono i più gloriosi per le due squadre, poi in alternanza vittorie e sconfitte fino ai giorni nostri, sempre con lo stesso spirito di campanile. L’autore si è chiesto il perché di questa storia. La riposta è duplice: “Amo i derby e sono di Torino dove le sfide tra bianconeri e granata hanno un sapore speciale. Il derby di Sheffield è imperfetto, caotico, a volte deludente, uguale e diverso, ma sempre vivo”.