Tutto resta invariato in cima alla Liga. Nella 35.a giornata il Barcellona spazza via il Gijon 6-0 e torna in vetta al campionato: i gol di Messi, Neymar e il poker di un super Suarez mantengono i blaugrana al vertice a braccetto con l'Atletico, vittorioso 1-0 col Malaga grazie a Correa ma in svantaggio con i catalani negli scontri diretti. A -1 dal tandem di testa c'è il Real Madrid, che rimonta 3-2 il Rayo Vallecano grazie alla doppietta di Bale.
Quattordici gol fatti e zero subiti in tre giorni per la truppa di Luis Enrique, che dopo le otto reti rifilate al Deportivo fa impazzire il Camp Nou con un'altra goleada. Apre i conti Messi al minuto 12 con un colpo di testa sull'uscita di Cuellar, disturbato però dall'intervento scomposto di Suarez: per l'arbitro è tutto regolare, così come sul presunto tocco sulla linea di Pique tra il fianco e il braccio. Il Gijon protesta e ci crede, ma Bravo è reattivo a dire di no a Menendez in due occasioni. Nella ripresa il Barcellona dilaga e Suarez realizza il suo secondo poker consecutivo, balzando a quota 34 reti (a +3 su Ronaldo): il primo (63') lo insacca con un tocco ravvicinato su assist di Iniesta, poi due dal dischetto (74' e 77'), infine (88') con un piattone destro sul primo palo sfruttando il filtrante di Messi. Nel mezzo c'è gloria anche per Neymar (85'), che si scuote dalle spalle una serata abbastanza complicata grazie ad un altro calcio di rigore, costato l'espulsione a Vranjes. Il Barcellona dunque può sorridere: sa che il suo destino è tutto nelle sue mani e non dipende da nessun altro, con tre vittorie nelle ultime tre giornate è sicuro di essere campione di Spagna.
Una vittoria in pieno stile Simeone: in un Vicente Calderon caldissimo i padroni di casa partono al piccolo trotto, chiudendo tutti gli spazi e cercando veloci ripartenze. La prima chance, però, è per il Malaga con l'ex cagliaritano Cop che al 13' ci prova dal limite ma Oblak fa la grande parata. La reazione dell'Atletico è immediata: minuto 15, Koke va via sulla sinistra e mette al centro una palla bassa da spingere in rete ma Griezmann manda clamorosamente a lato. Prima dell'intervallo ci provano anche Carrasco e Torres a sbloccare il punteggio, ma i due attaccanti hanno scarsa fortuna. Ad inizio ripresa l'Atletico aumenta i giri: prima (51') Saul non centra lo specchio della porta per un soffio, poi (56') Griezmann non arriva per un soffio sul cross di Felipe Luis, infine (61') Torres si fa ribattere un tiro da posizione favorevole. Il gol biancorosso però è nell'aria e si materializza al minuto 62: Correa controlla al limite dell'area e poi esplode un destro che trova la deviazione del difensore Albentosa e si insacca nell'angolino. Juanpi e Recio mettono paura ai colchoneros, che si mangiano il raddoppio in più di un'occasione ma alla fine possono festeggiare.
Orfano dell'infortunato Cristiano Ronaldo, Zidane affida lo scettro della squadra a Bale e il gallese non tradisce le attese: in realtà, ad eccezione di un suo tiro in apertura, l'approccio alla partita del Real è tutt'altro che positivo. Dopo 7 minuti infatti Bebe entra in area sulla sinistra e mette al centro un pallone rasoterra che Embarba deposita in rete con una girata. Difesa ospite ferma anche in occasione dal raddoppio firmato da Miku al quarto d'ora: corner da sinistra, Varane colpisce male e serve un assist che l'attaccante di casa non può sbagliare. Poco dopo ci vuole il miglior Keylor Navas per evitare un clamoroso tris del Rayo. Il primo squillo del Real arriva al 34': angolo di Kroos e inzuccata vincente di Bale per l'1-2. I biancorossi provano a tenere ma al 59' arriva il pareggio: cross da destra di Danilo e colpo di testa perfetto di Lucas Vazquez. A quel punto l'entusiasmo dei blancos è a mille e, dopo un gol sbagliato da Jese a tu per tu col portiere, arriva il definitivo 3-2 ancora di Bale a 9 minuti dalla fine: il gallese sfrutta un passaggio sbagliato di Embarba e fulmina Juan Carlos con un diagonale mancino per il 16.o gol nelle ultime 17 partite ufficiali.