Giampaolo Pazzini era stato relegato ai margini dell'Hellas Verona, fuori dai piani di gioco di Pecchia: ben 9 partite senza giocare, non era mai accaduto nella sua carriera. A fine gennaio, il 29, a due giorni dal termine del mercato invernale siede ancora in panchina senza entrare un minuto. Il giorno dopo il Levante fa un offerta, Pazzini tentenna ma poi accetta. Il 3 febbraio entra in campo e dopo neanche 10 minuti siglia il gol del pareggio per 2-2 contro il Real Madrid. Può sembrare una favola, ma è ciò che è accaduto. "Sono state giornate incredibili perché è venuto fuori tutto alla fine. Da Verona, solo due giorni dopo trovarsi a giocare contro il Real Madrid, in un nuovo campionato, in un nuovo paese, fare il gol del pareggio è stata un’emozione davvero molto bella dopo mesi molto particolari".
Intervistato Pazzini racconta l'attimo del gol: "Gioia. Avevo gli occhi pieni di gioia. Si vede che era tanto che aspettavo un gol così importante. È stata una bellissima soddisfazione contro il Real Madrid, squadra campione del mondo e con lo stadio pieno non potevo chiedere di meglio. Sicuramente soprattutto per i periodi antecedenti rispetto a questa partita. C’era un sacco di voglia di dimostrare, di far vedere quanto valgo. Venire all’estero non è rimettersi in gioco ma ripartire da zero. Essere partito così bene mi riempie d’orgoglio".
Già beniamino dei tifosi ed una coreografia per lui: "Penso sia una genialata. Il kit per l’esultanza è una delle cose che mi ha fatto tanto piacere in questi giorni. Aver esportato la mia esultanza nella Liga fa piacere".