Se è vero che a fine stagione gli
Siamo al minuto 69' di Livorno-Lanciano, con i padroni di casa sul 2-0 grazie alla doppietta di Aramu e in completo controllo del match. E' a quel punto che l'attaccante frentano Nicola Ferrari scatta in fuorigioco, arriva a tu per tu con il portiere Ricci e cade in piena area: per l' arbitro , senza considerare la posizione di offside in avvio, è rigore ed espulsione dell'estremo difensore labronico che esce dal campo imprecand o e sostenendo di non aver toccato il giocatore del Lanciano. Parole urlate a ragione, come si capisce immediatamente dentro e fuori dal campo, ma che viene certificato soltanto oggi, dopo la squalifica di due giornate a Ferrari per simulazione. Una sanzione che, per quanto ristabilisca la verità sportiva, rende ancora più atroce la retrocessione dei labronici, raggiunto poi in inferiorità numerica sul 2-2 dopo una cla morosa papera del neo entrato Pinsoglio.
"Le immagini televisive - si legge nel comunicato del giudice sportivo - dimostrano chiaramente che la caduta del calciatore frentano, determinante nell'indurre l'arbitro alla concessione del rigore ed al conse quenziale provvedimento disciplinare nei confronti del calciatore Ricci, non viene causata dall'azione del calciatore livornese, pertanto è ravvisabile quella ' evidente simulazione' prerogativa della 'condotta gravemente antisportiva'".