Il Teatro Principe, la bomboniera della boxe milanese in Viale Bligny, zona Porta Romana, ospita domani una nuova organizzazione, la Ring Rooster gestita dalla Francis Boxing Team di Francis Rizzo in collaborazione col gym Rocky Marciano di Cinisello Balsamo, fondato nel 1986, dall’ex campione italiano Biagio Pierri, lo scopritore di Roberto Cammarelle e rilevato da Elvis Bejko, lasciando al maestro la gestione della parte tecnica.
Ritorna il massimo leggero Matteo Rondena (7-4) croce e delizia del boxing milanese a inizio carriera. Ottimo elemento nei dilettanti, debutta al professionismo con la Opi 82, nel cartellone del 5 dicembre 2014, serata inaugurale al Teatro Principe ad opera di Alex Cherchi, imperniata sul tricolore welter tra il campione Moscatiello e lo sfidante Pintaudi. Match esplosivo e drammatico, condotto dal Pintaudi per buona parte del confronto, col recupero di Moscatiello che vince prima del limite. In apertura Rondena conferma le doti di picchiatore mettendo KO al primo tempo il malcapitato ungherese Gabor Orban di 31 anni. Prosegue con altri tre successi, due per KO, fino alla sera del 26 maggio 2015, quando il croato Martinjak lo spedisce KO alla quarta. Incidente di percorso? Ci riprova quattro mesi dopo, sempre al Principe e stavolta a metterlo al tappeto è il bosniaco Colic, non certo un campione. Il pubblico continua a sostenerlo, ma in effetti la boxe di Rondena invece di migliorare sembra aver imboccato una pericolosa involuzione. Il gigante di Magenta (Mi), nato nel 1990, sale sul ring insicuro e senza difesa, si getta allo sbaraglio e subisce le reazioni di avversari a lui inferiori. Torna dopo un anno, il 14 aprile 2016, batte l’inconsistente magiaro Szatmari (4-28) per KO al primo round, ma due mesi dopo subisce la stessa sorte di fronte all’altro ungherese Kun. Altro lungo stop e il primo aprile 2017 sesto successo a spese del collaudatore croato Bozinovic (2-19) messo KO al quarto round, ma la situazione non cambia di molto. Si arriva al 14 aprile 2018, sempre al Principe per misurarsi con Endri Spahiu, fratello d’arte, nato in Albania ma naturalizzato italiano, residente a Paratico nel bresciano, dove la famiglia conduce un ristorante. Si presenta imbattuto e conferma il record, vincendo nettamente, ma Rondena pur nella sconfitta mostra qualche segnale di riscossa. A quel punto decide di cambiare la conduzione tecnica e lascia la Opi. Ormai il giovanotto ha 28 anni, e dopo quattro stagioni di poche luci e molte ombre, non vuole lasciare senza aver tentato una riscossa che il suo orgoglio chiede. Va ad allenarsi nelle palestre di Rho e di Boffalora Sopra Ticino della Francis Boxing, il tecnico è Alessandro Meda. “Prima di tutto – ci tiene a sottolineare – ho cominciato a ragionare sul ring. Niente attacchi scriteriati come ho fatto in passato. Tengo la guardia più alta, imparo a parare i colpi con i guantoni, attacco quando vedo l’opportunità. Divido il tempo tra boxe e lavoro. Sono progettista meccanico, quindi penso anche al futuro. Quando mi hanno proposto di combattere a Martigny in Svizzera contro l’imbattuto Benoit Huber (5), ho riflettuto se era il caso di rischiare. Poi mi sono detto, che quello era il test del mio reale valore. Inizialmente mi ha attaccato deciso, ma io stavo coperto e cercavo di capire i suoi punti deboli. Dopo la sfuriata iniziale il match si è incanalato in una sostanziale parità. Alla quinta ho messo a segno un bel gancio sinistro che lo ha scosso e ho capito che dovevo insistere. Così ho fatto e dopo averlo centrato diverse volte, l’arbitro ha capito che lo svizzero non era più in grado di difendersi e lo ha fermato. Quando l’arbitro mi ha alzato il braccio ero orgoglioso e commosso. Avevo iniziato la mia riscossa. Sabato ho un avversario battibile, ma nella mia categoria non ci si deve mai fidare. Lo studierò e vedremo come si mette il match, che spero vada a mio favore”. L’avversario è il romeno Ovidiu Enache (0-5) stessa età, residente a Capaccio nell’entroterra salernitano, collaudatore dignitoso, come dimostra la sconfitta ai punti contro Huber. Nell’ultimo incontro a Vallefoglia nel pesarese, ha perduto per ferita contro l’albanese Alek Ramo (2), a sua volta residente a Porto Recanati nelle Marche. Sulla carta avversario largamente alla sua portata, in attesa di capire se l’ex promessa è tornata a dire la sua in campo nazionale. Il titolo italiano è il traguardo a cui ambisce: “Punto tutto sul tricolore, che penso alla mia portata”. Intanto, deve battere Enache e confermare i progressi. Locandina ben fornita anche nella parte dilettantistica, dove la Francis ha ottimi elementi. In questo contesto spazio alla boxe in rosa. Tre incontri riguardano match femminili, uno solo al maschile. Boxe rosa anche nei professionisti, si tratta della rivincita nei mosca, tra Valeria De Francesco (1) e Francesca Paglia (0-1). La prima sfida si è svolta a Francoforte in Sicilia nel siracusano. Pur essendo entrambe catanesi, la De Francesco risiede a Rho (Mi) quindi avrà i suoi fans ad incoraggiarla per conquistare il bis. Rivedremo Vadim Gurao (5-4) il moldavo attivo dal 2011, esordio a New York, poi ritorno in Europa alla ricerca di una base dove allenarsi e lavorare. Lo scorso aprile ha vinto contro Mongardi al Principe, poi ha perso prima del limite a Corneliano d’Alba nel cuneese, dal ventenne cubano Etinosa Oliha (6) guidato da Loreni, in procinto di diventare italiano. Ultimo impegno ad Ascona in Svizzera, il primo dicembre scorso, superato ai punti da Marzio Franscella (6) con un verdetto discutibile. Nel suo ritorno a Milano, trova il mancino Simone Brusa (2-1), milanese da non sottovalutare, pugile rapido e sfuggente, non certo vittima designata. Sicuramente una sfida equilibrata. Il superleggero Shakib El Kadimi (2-5-2) nato ad Arona in Piemonte, residente a Rozzano (Mi) dove si allena, pugile con la valigia, torna finalmente a casa e trova il debuttante Bruno Maraia, buon dilettante, nato in Albania, residente a Bergamo con licenza italiana. Nel 2017 campione lombardo, ha preso parte agli assoluti a Gorizia, vincendo all’esordio, sconfitto nei quarti. Possiede una boxe elegante, ma ha poca esperienza. Altro debuttante, lo stagionato leggero Giuseppe Fiorino, 33 anni a marzo, nato a Bollate e residente a Senago, contro il più esperto Gerardo Minio (0-2-1), 32 anni, nato in Calabria, risiede a Borgonuovo Val Tidone in Emilia. Si tratta del tipico confronto tra due pugili modesti dello stesso valore, che spesso offrono spettacolo, apprezzato dal pubblico. Per la Ring Rooster di tratta di una scelta molto coraggiosa in una location di qualità. Gli organizzatori si sono affidati a sponsor amici, quali Radio Taxi 24 02/8484, Super Mario 24, Allianza agenzia di Rho Sermolino Srl, Odontoap di Antonio Pennacchio, Impresa Lacci Snc e Chinelli ferramenta. Biglietto unico a 20 euro, che si può acquistare sul sito Diyticket.it e con l’email a francisboxingteam@gmail.com. Inizio alle 19.30.
Giuliano Orlando