Boxe - La supersfida tra Lomachenko e Lopez infiamma il fine settimana

Pubblicato il 17 ottobre 2020 alle 11:30:55
Categoria: Boxe
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Finalmente è arrivato il giorno della sfida più attesa del 2020. Vasyl Lomachenko (14-1) contro Teofimo Lopez (15). L’Arena è il The Bubble MGM di Las Vegas, teatro abituale della Top Rank, ovvero Bob Arum che in barba all’età e al Covid è il promoter più attivo in assoluto. La serata di sabato 17 ottobre, rappresenta il top della stagione e anche il rischio più alto per il suo protetto Vasyl. Per la prima volta i pronostici strizzano l’occhio al più giovane americano, anche se questo potrebbe essere un azzardo. Lopez ha dalla sua oltre all’età: 23 anni, per il pugile di Brooklyn contro i 32 dell’ucraino, quella cattiveria, tipica dei giovani che vogliono arrivare alla vetta assoluta, magari con un pizzico di irresponsabilità, convinti che nessuno possa resistergli. Può accadere e non sarebbe il primo, ma quando l’ostacolo si chiama Vasyl Lomachenko, meglio andarci piano. La carriera dell’ucraino è una storia quasi infinita, iniziata quando aveva sei anni, ovvero nel 1994 (Lopez non era ancora nato), essendo del 1997, e da quelle prime battaglie, in maglietta ha disputato 397 match con un pari e una sola sconfitta ufficiale, subita ai mondiali 2007 a Chicago, in finale contro il russo Albert Selimov, ritenuta un vero furto. Riscattata un anno dopo ai Giochi di Pechino, battendo nettamente il russo al match d’esordio. Dopo il secondo oro olimpico ai Giochi di Londra 2012, d’accordo col padre Anatoly che gli è sempre stato all’angolo, ha deciso il salto nel professionismo. In maglietta nessuno come lui: oltre ai due ori (2008 e 2012), tre ori iridati dilettanti: 2006 jr., 2009 e 2011, tutti i tornei più importanti vinti e le sei vittorie nelle WSB nel 2013, con la squadra ucraina, prima di passare pro. Debutta il 12 ottobre 2013 a Las Vegas a 25 anni, sotto l’ala organizzativa di Bob Arum. Esordio impensabile per altri, visto che l’avversario, il messicano Jose Ramirez (28-8), residente in California deteneva l’internazionale WBO, settimo nel ranking mondiale, messo KO al quarto round. Il primo marzo 2014 a San Antonio nel Texas, l’ingiusta sconfitta contro l’altro messicano Orlando Salido (41-12-2) al secondo match, gli vieta la conquista del mondiale piuma WBO, dopo una battaglia cattiva e ricca di scorrettezze da parte dell’esperto avversario, premiato da due giudici su tre. Da quella data, il cammino di Vasyl è cadenzato solo da vittore. Dopo la cintura dei piuma (2014), arriva quella nei superpiuma (2016) e poi quella dei leggeri (2018) dove attualmente detiene le sigle WBC, WBA e WBO. In carriera ha battuto tutti i migliori delle categorie in cui ha militato, spesso in casa loro. Gli ultimi della serie dal 2016 sono Roman Martinez, Nicholas Walter, Miguel Marriaga e Guillermo Rigondeaux nei superpiuma. Il 12 maggio 2018 a New York, da leggero (WBA) batte uno come il venezolano residente in Giappone, Jorge Linares nella sfida più difficile, risolta per KO al decimo tempo. Sempre al Madison trova il portoricano Josè Pedraza (28-3) e conquista anche la cintura WBO a chiusura del 2018. Nella stagione successiva si impone su due inglesi. Il primo è il non più giovanissimo Anthony Crolla (34-7-3) a Los Angeles, costretto alla resa al quarto round, mentre sul ring di Londra il 31 agosto, arriva al 12° round contro l’ostico mancino Luke Campbell (20-3) oro a Londra 2012, vincendo comunque largamente. Da quella vittoria, l’ucraino non ha più combattuto. Il primo appuntamento con Lopez era previsto a Maggio, ma il Covid ha bloccato tutto. Mentre l’emergente Lopez, titolare IBF, conquista la cintura il 14 dicembre scorso sempre a New York, spedendo KO al secondo round il titolare ghanese Richard Commey (29-3), 33 anni, mai contato, dando dimostrazione di potenza e padronanza sul ring, come un veterano. Ma la vera prova di valore l’aveva fornita a Oxon Hill (Usa) il 19 luglio contro il fino allora imbattuto giapponese Masayoshi Nakatami (18-1), sconfitto ai punti in modo netto. Il resto del record illustra l’ascesa inarrestabile del ragazzino terribile guidato da David McWater, un maestro molto accorto. Annotazione importante: all’esordio da pro il 5 novembre 2016, sul ring di Las Vegas, affronta il messicano Ishwar Siqueiros (3-4-1), con la prevista spavalderia e nel primo round incoccia nel destro del rivale, sbanda e l’arbitro lo conta! La replica è furiosa e il KO arriva nella ripresa successiva. Dopo di allora per Lopez è stato un crescendo rossiniano. Vedremo se nell’esame più importante della giovane carriera, saprà emettere l’acuto che ha preannunciato in modo provocatorio. Personalmente propendo per la vittoria ai punti di Lomachenko, mentre Lopez potrebbe offrire la clamorosa affermazione, con la forza della giovinezza. Di certo una sfida che non deluderà le attese, essendo due campioni doc. Da capire se l’esperienza dell’ucraino possa contenere la furia iniziale di un rivale che ha molte doti a cominciare dalla velocità e dalla potenza. Ma pure Vasyl ha il pugno pesante e lo ha dimostrato in varie occasioni. In cartellone anche la stuzzicante sfida nei superleggeri, tra il californiano Arnold Barboza Jr (24), 28 anni, nei top ten WBC e WBO e Alex Saucedo (30-1), 26 anni, messicano di nascita, passaporto e attività negli USA, battuto nel 2018 dal texano Maurice Hooker 27-1-3) per il mondiale WBO. Da seguire il supermedio Edgar Berlanga (Usa) 14 ko tutti al primo round, origini portoricane, contro Lanell Bellows (Usa 20-5-3) 34 anni di Kansas City, ex campione d’America, mai andato KO. L’altro superleggero Josue Vargas (17-1) portoricano di 22 anni, pro dal 2015, una sola sconfitta nel 2015, per squalifica, deciso a salire ai vertici. L’avversario è Kendo Castanedras (Usa 17-2) di 26 anni, pro dal 2012 a 18 anni, reduce da due sconfitte, difficile possa riscattarsi.

La prevista sfida tra il tedesco Tyrone Zeuge (24-1-1) e l’italiano Giovanni De Carolis (28-9) per il vacante europeo dei supermedi, preannunciata per il 27 novembre in Germania dalla Agon Sport, diretta dal promoter Strickrodt, che guida anche l’attività di Jack Culcay e il medio di origine italiana Vincenzo Gualtieri, è stata annullata. Zeuge si è infortunato in allenamento e l’EBU dovrà trovare il sostituto. Il vincitore della sfida dovrà poi affrontare il tedesco. Zeuge e De Carolis si sono già affrontati due volte. Il 16 luglio 2016 ad Halle finì in parità, quattro mesi dopo, il 5 novembre a Potsdam, il tedesco conquistò il mondiale WBA della categoria battendo per KO all’ultima ripresa il pugile romano, con la situazione in equilibrio. Al momento il ranking dei supermedi vede al primo posto il russo Fedor Chudinov (23-2), 33 anni, reduce dalla vittoria su Umar Sadiq (10-2) a Khimki (Russia) per KO al 12° round, in odore di mondiale, seguito dall’inglese Rocky Fielding 28-2) 33 anni, battuto a New York da Saul Alvarez nel 2018 KO3, tornato sul ring a Liverpool il 15 novembre scorso, superando il tanzaniano Abdallah S Pazzy (26-7-1) 27 anni, KO al secondo round. Seguito dall’altro russo Vladimir Shiahkin (11), 29 anni, pro dal 2016, trasferitosi a Detroit (Usa) lo scorso anno con Dmitry Salita col quale ha vinto gli ultimi tre match. Al quarto posto l’altro inglese John Ryder (28-5), 32 anni, pro dal 2010, sconfitto dall’imbattuto connazionale Callum Smith (27) per le cinture WBA e WBC a Liverpool il 23 novembre 2019. Diretto dalla Matchroom di Eddie Hearn, potrebbe essere il più disponibile. Anche se Rocky Fielding è il primo papabile. Il massimo romano, Guido Vianello (7-0-1) 26 anni, dopo il pari sofferto contro il coetaneo Kingsley Ibeh (5-1-1) a Las Vegas, il 3 ottobre scorso, pur mantenendo l’accordo con la Top Rank, ha deciso di svolgere per i prossimi impegni la preparazione a Roma, sotto la guida del suo maestro Simone D’Alessandri. Nel frattempo dovrà guarire dalla ferita al sopracciglio sinistro, piuttosto profonda. Nel confronto con Ibeh, i secondi all’angolo erano decisamente impreparati, ignorando tutto dell’avversario.

Giuliano Orlando