"Un evidente fraintendimento". Così Paolo Barelli, presidente della Federazione italiana nuoto, ha definito la polemica a distanza tra Federica Pellegrini e il numero 1 del Coni Gianni Petrucci sul ruolo di portabandiera alle Olimpiadi di Londra 2012.
"Mi permetto di intervenire, come ex atleta olimpico e Presidente della Federazione Italiana Nuoto, per stemperare il clima generato da un malinteso e, sottolineare, seppur possa apparire pleonastico, come Federica Pellegrini abbia sempre dimostrato di essere legata al Paese, alla bandiera e allo sport italiano, in molteplici occasioni - si legge nella lettera aperta di Barelli -, dedicando gran parte dei successi alla Nazione e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, o legando con entusiasmo la propria immagine alla cerimonia di apertura dei Mondiali di Roma 2009, alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e alla candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2020 o, di recente, all'apertura dell'anno scolastico 2011/2012".
La fuoriclasse del nuoto aveva ribadito, a proposito dell'opportunità di essere designata come portabandiera della spedizione italiana a Londra, quanta fatica costi restare 8 ore in piedi alla vigilia delle gare, apostrofando come "non intelligente" chi non aveva capito le sue ragioni. Tra questi lo stesso Petrucci, che aveva replicato alle parole della bicampionessa mondiale di Shanghai: "Non sarebbe una via crucis". Barelli cerca di mediare: "E' un evidente fraintendimento. Tutti sappiamo quanto dispiaccia a Federica Pellegrini non poter partecipare per la terza volta alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici e, allorché scelta dal Coni - prosegue - per il ruolo di portabandiera, quanto la addolorerebbe rinunciare per ragioni esclusivamente legate al penalizzante calendario, aperto proprio dal nuoto, e al desiderio di onorare l'Italia e il tricolore in terra inglese".