"Non vedo né sento Alex Schwazer da circa 18 mesi. Non vado a St. Moritz dall'ottobre 2010, non gli ho mai consigliato pratiche doping, né lui me le ha mai richieste". E' questo lo sfogo del dottor Michele Ferrari, accostato al marciatore dalla stampa nello scandalo che ha travolto l'atleta azzurro, trovato positivo all'Epo, che ha annunciato tramite il suo avvocato iniziative legali e querele.
"Le informazioni diffuse in questi giorni - sostiene Ferrari - non possono provenire dalle indagini giudiziarie in corso, sia perché coperte dal segreto sia perché la Magistratura sa bene che i miei contatti con Schwazer risalgono al passato. Sono notizie diffamatorie e calunniose che non potrò esimermi dal denunciare all'Autorità Giudiziaria".
Il medico ricostruisce poi la storia dei suoi contatti con l'atleta: "Sono stato contattato da Alex Schwazer alla fine del 2009. Non era soddisfatto dei programmi di allenamento delle due ultime stagioni, si allenava troppo - dice Ferrari -. Allora sviluppammo insieme per il 2010 una nuova tabella, con meno ore settimanali e più lavori di qualità. Alex migliorava rapidamente, evidenziando grandi margini di crescita, anche se a volte dava la sensazione di non essere mai pienamente soddisfatto e sicuro di sé. Ha migliorato alcuni suoi record, anche se è rimasto deluso dopo il ritiro per crampi nella 50 km ai campionati europei. Però, ripeto, non ho più contatti con lui da 18 mesi".