"Questa non sarà la mia ultima Olimpiade. Se sarò eletto, tornerò ai Giochi con il basket, e sarà la stessa emozione". E' un Gianni Petrucci visibilmente emozionato quello che assiste alla cerimonia dell'alzabandiera al Villaggio Olimpico: Londra 2012 sarà la sua quarta e ultima Olimpiade da presidente del Coni. Petrucci, infatti, è a fine mandato, ma non esclude di poter vivere ancora in futuro l'esperienza olimpica, seppur in veste diversa.
In corsa per raccogliere il testimone di numero uno dello sport italiano ci sono Raffaele Pagnozzi e Giovanni Malagò: la preferenza di Petrucci non è un mistero. "Malagò è una persona degna ma la mia idea di voto penso la sappiate - ha affermato -. Per me un presidente deve essere uno che ha ricoperto diversi incarichi. Con Pagnozzi abbiamo trascorso una vita insieme".
Il presidente del Coni si è poi soffermato sulla crisi che, da ormai diversi mesi, sta attanagliando il nostro paese: "Se noi piangiamo gli altri non ridono - ha evidenziato -, anche quelli che non hanno l'euro. Nonostante la crisi continuiamo ad avere la stima di tutti e siamo visti sempre come un grande paese sportivo". Infine una battuta sulla decisione di Monti di rinunciare alla possibilità di un'Olimpiade a Roma nel 2020: "Vista la situazione economica è stata una scelta giusta - ha concluso Petrucci -. Sono stati tutti d'accordo, fatemi esserlo anche a me".