A Milano Alessio Lorusso (UE), probabile sfidante EBU e Vincenzo Picardi (tricolore gallo) restano campioni con vittorie spettacolari

Pubblicato il 10 aprile 2022 alle 15:00
Categoria: Boxe
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Il debutto milanese della Promo Boxe Italia del bresciano Mario Loreni e della Fight Club Fragomeni all’Allianz Cloud Arena, ex Palalido, non poteva essere migliore. Grande pubblico, grande tifo e grande spettacolo, tre componenti indispensabili per sigillare una serata da sottolineare con la matita rossa. Una domanda è d’obbligo, da tempo si dice che la RAI abbia riaperto il dialogo con la boxe e allora ci si chiede, perché ha ignorato un cartellone stuzzicante come questo, dove le esibizioni di Alessio Lorusso che ha difeso la cintura UE gallo, costringendo alla resa l’ispano Jacob Barreto e di Vincenzo Picardi che mantiene il tricolore gallo strapazzando il non certo arrendevole toscano Claudio Grande, hanno toccato i vertici dello spettacolo e quindi del gradimento. Purtroppo la prerogativa della RAI resta da sempre quella di sbagliare i tempi d’entrata. Almeno con la boxe. Avevo lasciato Alessio Lorusso (17-4-2) la sera del 20 novembre scorso, sotto le volte del Palasport di Carugate, località nella fascia Nord Est di Milano, rigurgitante di pubblico entusiasta della prova del comasco di nascita, milanese di residenza (Macherio) che nell’occasione aveva non solo conquistato il titolo dell’Unione Europea gallo, ma sciorinato il meglio del suo ricco repertorio, fino a quel momento tenuto troppo spesso nel cassetto dei desideri. Contro il francese Tomas Masson (19-5-1), 31 anni, avversario di tutto rispetto, dominatore in Europa nei pesi mosca dal 2015 al 2017, offrì quel salto di qualità atteso da anni, lasciando intravvedere possibilità concrete per puntare al continentale dell’EBU. A distanza di cinque mesi il pugile italiano più tatuato, si è presentato al pubblico milanese confermando di essere sulla buona strada per puntare al vertice europeo dei pesi gallo. L’EBU sembra prossima a dichiarare Lorusso sfidante ufficiale assieme al basco Sebastian Perez (13-2-1), dopo che Lee McGregor (11-0-1) ha rinunciato al titolo. Il giovane (25 anni) scozzese di Edimburgo, lo aveva conquistato il 19 aprile di un anno addietro a spese del francese Karim Guerfi (29-5) e difeso contro l’altro transalpino Vincent Legrand (32-1), per anni titolare mosca, finiti entrambi KO. L’EBU aveva indicato sfidante il russo Nikolay Potapov (23-2-1), 31 anni, residente negli USA, ma la folle guerra di Putin contro l’Ucraina ha bloccato l’attività di tutti i pugili russi. La nuova situazione prevede un confronto già previsto per l’Unione Europea e adesso salito al vertice assoluto. Perez è avversario ostico, anche se non imbattibile, come dimostrano le sconfitte subite dal francese Elie Konko a Parigi il 13 dicembre 2019 e a Londra, di fronte a Louie Lynn (10) il 17 marzo 2021, dopo oltre un anno di riposo, in palio l’Internazionale WBC piuma. In attesa di questa sfida che Loreni punta a farla disputare in Italia, Lorusso ha sbrigato nel modo migliore quella contro Barreto, costretto alla resa a meno di un minuto dall’ultimo round, lo spagnolo dall’allungo infinito e l’altezza da piuma-leggero. Lorusso senza rischiare nulla lo anticipava con precisione per i primi nove round, salvo un paio di riprese nelle quali aveva rallentato la pressione. Il pubblico si divertiva, perché l’italiano sta diventando personaggio e offre boxe di talento. Spostamenti, rientri e colpi deliziosi appagano gli spettatori, compresi i giovani che hanno presenziato alla serata in numero importante. La decima e undicesima tornata segnavano un ritorno di Barreto imprevisto, con Lorusso passivo anche se in controllo. Ingolosito dalla situazione Barreto ha voluto esagerare invitando il campione allo scontro colpo su colpo. Sbagliando i calcoli. La battaglia ha esaltato il pubblico e punito lo sfidante, costretto a subire le serie di un Lorusso che aveva nel serbatoio quelle energie per dare il tocco esclamativo al match. Barreto ormai incapace di difendersi, veniva giustamente fermato dall’arbitro francese Hemberg, che ha diretto il match in modo inappuntabile, anche se mancavano pochi secondi alla fine. Da sottolineare la condizione del campione, che sotto la guida tecnica di Giacobbe Fragomeni, nel doppio ruolo (co-organizzatore e maestro) ha portato Lorusso alla migliore condizione, quella che gli ha permesso di vincere di forza, anche senza essere un puncher. L’applauso va anche all’ex campione del mondo dei cruiser, diventato un ottimo preparatore di campioni. Prima del clou, si era disputata la difesa tricolore gallo da parte di Vincenzino Piccardi (6), già soldatino di piombo nei dilettanti, grazie ai tre podi (Olimpiadi, mondiali ed europei), pur essendo passato pro in tarda età nel 2019 a 35 primavere, ha confermato che la classe non è acqua, disputando il miglior match della breve carriera da professionista. In precedenza aveva difeso due volte la cintura, battendo prima Gianluca Conselmo, che l’aveva eliminato agli assoluti di Bergamo nel 2016, quindi Cristian Zara, sulla carta dato favorito. Lo sfidante toscano Claudio Grande (6-2) 26 anni, al primo tentativo conoscendo la qualità tecnica del campione ha tentato l’unica strada percorribile, quella dell’assalto senza tregua, sperando di sgretolare le difese, considerata l’età non più verde del campione. Che ha offerto una dimostrazione superlativa di classe, non solo ribattendo colpo su colpo, ma prendendo lui l’iniziativa. Un vero show incredibile, con questo inossidabile giovanotto di 38 primavere capace di offrire uno spettacolo di ardore combattivo, sciorinando una varietà di colpi che hanno costretto il più giovane rivale (12 anni di differenza) all’impotenza offensiva, sfinito e segnato come mai in passato. Che dire, il pugile di Casoria deve arrivare al più presto a quota otto incontri per puntare all’Unione Europea che merita ampiamente. Dario Morello (18-1), 28 anni, il superwelter calabrese residente a Bergamo dove conduce un gym molto attivo, tornato con Loreni, dopo un periodo con la Opi, il primo manager che lo aveva guidato dall’esordio nel 2015 fino al 2017, nel corso del quale conquista il titolo italiano a spese di Tobia Loriga e lo difende contro Gaetano Guttà. Nel 2019 passa con la OPI dei Cherchi, e il 28 giugno a Milano diventa campione WBO Global, battendo uno scorrettissimo Ahmed El Hamwi, belga di origine magrebina che solo la pazienza o forse l’indecisione dell’arbitro Bence Kovacs - figlio di Istvan il grande campione ungherese, campione ai Giochi 1996, campione europeo e mondiale nei professionisti, attuale segretario generale IBA - gli evita la giusta squalifica. Il titolo lo perse alla prima difesa tre mesi dopo a Firenze, battuto dall’inglese Luther Clay, origini sudafricane, che si dimostrò nettamente più forte. A quel punto il rapporto con la OPI si interrompe. Chiedo a Morello perché tale decisione: “Semplicemente perché avevamo punti di vista diversi. Diciamo un divorzio consensuale-amichevole. Sono salito nei superwelter, dove mi trovo a mio agio e che frequentai anche da dilettante. Contro il croato Luka Leskovic (6-92) croato di 30 anni ho svolto un buon allenamento. Ho provato a vincere prima del limite, ma il croato ha resistito e mi va bene anche così”. I programmi futuri? “Entro l’anno un titolo serio sia il tricolore come del Mediterraneo o altro. Importante che venga raggiunto dopo una prova convincente. Quindi con un avversario valido”. Il massimo Alessio Spahiu (2) 30 anni, famiglia albanese, già campione italiano dilettanti e azzurro, dopo il debutto a Desenzano sul Garda lo scorso settembre, battendo il serbo Predag Stojiljkovic KO al terzo round, alla seconda prova contro un croato, Ivan Gadza al debutto, ha concesso lo stesso tempo, stavolta per una ferita all’occhio destro dell’ospite. Il piuma Mattia De Bianchi (13-1), 24 anni, battendo come previsto il pakistano Soaib Zama (4-18-2), 31 anni, residente a Botticino, perfetto collaudatore sui sei round, lancia la sfida al fresco campione italiano l’anconetano Mattia Occhionero (9-0-1), 25 anni che ha conquistato la cintura vacante in casa di Mattia Musacchi e non sarà avversario facile da scalzare. Il sassarese Andrea Aroni (4-1), 27 anni, ha battuto chiaramente il supermedio Alex Ciupitu (2-3), romeno naturalizzato italiano 24 anni, mostrando sia pure a sprazzi buone combinazioni. Il vincitore, sul podio agli assoluti, confessa che purtroppo a Sassari non c’è attività: “Nel recente passato sono stato fermo sei mesi, per l’intervento alla cavità orbitale dell’occhio sinistro. Non ho sparring e combatto poco. Spero che questa vittoria serva ad essere più impegnato”. Giampaolo Venanzetti (3) 23 anni di Segrate - allievo di Francis Rizzo, allenatore e organizzatore milanese che porta avanti il lancio dei suoi ragazzi - si conferma pugile spettacolare che piace al pubblico. Dopo l’albanese Xhenis Dakholi e il serbo Veliko Petrovic entrambi KO al secondo round, è toccato al brasiliano Rafael Mendes, residente ad Asti, al debutto, che prima della resa al quinto round, ha impegnato parecchio Venanzetti, che ha fatto la differenza grazie alla potenza e una base tecnica superiore. Tra i tanti vip, cantanti e personaggi dello spettacolo, a sorpresa la presenza di Matteo Berrettini il numero uno italiano del tennis, fermo per infortunio alla mano destra, per la prima volta ad una serata di boxe. “Ho un caro amico, ex pugile professionista di buona quotazione, che mi ha proposto trovandomi a Milano la terapia di riabilitazione della mano, per vedere dal vivo la boxe, sport confesso, inedito. Esperienza positiva che all’occasione ripeterò. Quando ho saputo che Picardi aveva 38 anni, sono rimasto incredulo, visto il rendimento sul quadrato. Molto bravo anche il pugile con tanti tatuaggi (Lorusso) dalla boxe elegantissima e piacevole. C’è molta differenza tra la boxe in televisione e da vicino. Quando torno negli Usa e spero fra non molto, approfitterò per concedermi una serata di pugilato”.

Giuliano Orlando