Una guida per ripartire con un nuovo passo. Toccando tutte le regioni. A cura di Luca Gianotti e A.V. – Cammina Italia. 20 viaggi a piedi – edicicloeditore – Pag. 144 – Euro 14.00.
di Giuliano Orlando
Siamo monaci o lottatori? La domanda che apre l’opuscolo non è di routine, ma pone un vecchio quesito, per capire se l’italiano è un popolo di camminatori o di poltronisti. A favore dei primi si sono impegnati venti autori, scaglionati uno per regione che ci guidano verso itinerari che fanno non poca promozione alle bellezze di una nazione che puoi godere proprio camminando. L’idea è buona e si parte dalla Valle D’Aosta per conoscere la Val Veny, La Thuile e Valgrisenche, per 60 km. da percorrere in 6 tappe, poi il Piemonte lungo il Parco Naturale del Margureis al confine con la Francia. La Liguria fa conoscere la zona del litorale partendo da Spotono per salire all’interno fino al Colle S.Giacomo e poi scendere arrivando a Borgio Verezzi, lungo 55 km. di saliscendi. La Lombardia fa conoscere l’entroterra bresciano, mentre il Trentino Alto Adige predilige le Dolomiti del Brenta partendo da Madonna di Campiglio per approdare a Trento dopo110 km. Il Friuli Venezia Giulia, opta per la via di Boramar, dal mare di Muggia sotto Trieste fino a quello di Duino, camminando per 74 km. Emilia Romagna sceglie la Via degli Dei, da Bologna a Firenze, ovvero 120 km, in sei tappe. Logica la Via Francigena senese per la Toscana, nel segno dei pellegrini, mentre la dolce Umbria fa conoscere il Cammino delle Terre Mutate attraversando tutta la regione. I Monti Sibillini sono una bandiera delle Marche e come tali, giusta la scelta di farli conoscere. Il Lazio lungo la via che parte da Viterbo e arriva a Roma, dalla città dei papi a quella del papa. Tante le storie di brigantaggio in Abruzzo, e il cammino che parte e arriva a Sante Marie, ci fanno tornare indietro nel tempo. Dal piccolo Molise la traversata da Ovest a Est, mentre la Campania ti offre una delle panoramiche più belle del mondo sul mare, ovvero la costiera amalfitana. Anche la Puglia sceglie il mare, l’Adriatico da Torre S. Andrea e lo Ionio a S. Maria di Leuca. La Basilicata offre le Murge, mentre la Calabria dice Parco nazionale dell’Aspromonte. Le due isole, Sicilia e Sardegna avevano solo l’abbondanza della scelta. La Trinacria privilegia il catanese, mentre la Sardegna offre la strada che conduce alle tante miniere del passato nel Sud-Ovest dell’isola. A confermare la ricchezza dei sentieri italiani, nelle ultime pagine altri percorsi alternativi non meno interessanti in ogni regione. Un lavoro prezioso di questi apostoli della camminata, che continuano a lavorare per allargare il numero dei lottatori e far diminuire i monaci delle poltrone.
Giuliano Orlando