Debbo fare i complimenti all’amico Davide Buccioni, al quale non manca certo il coraggio, in un momento difficilissimo per tutti e per il pugilato in particolare. Tra l’altro Davide è passato attraverso il tormento del Covid 19 della prima ondata, uscendone dopo tanti giorni di sofferenza. Al rientro mi aveva assicurato che comunque, avrebbe dato a Michael Magnesi, entro l’anno, l’opportunità mondiale ed è stato di parola. Venerdi 27 novembre al Palasport di Fondi in provincia di Latina, un centinaio di km. a Sud di Roma, la BBT Productions di Buccioni e la A&B events di Alessandra Branco, si svolgerà l’evento targato mondiale IBO, sigla riconosciuta dalla FPI, ripreso in diretta su Sportitalia dalle ore 21. La sfida era stata programmata per il 6 novembre, ma il cosfidante Patrick Kinigamazi (32-2), 37 anni, ruandese di nascita, ma residente in Svizzera dal 2002, a Thones, Cantone di Ginevra, lingua francese, confinante con Annecy, la cittadina capitale dell’Alta Savoia in Francia, tesserato per la Federazione elvetica ancora dilettante, mantenendo sempre la nazionalità africana, a pochi giorni dall’evento, veniva riscontrato positivo al Covid 19 e costretto alla quarantena d’obbligo. Lungi dalla resa, Buccioni ha semplicemente rinviato la sfida, fissandola al 27 novembre, sempre un venerdì, con un massiccio intervento mediatico televisivo. Anche se mancherà il pubblico, l’opportunità di offrire agli appassionati la stimolante sfida e il resto del programma è opportunità da non perdere per gli appassionati della noble art. La riunione infatti sarà visibile su Sportitalia (Can. 60 DT e Can. 560 in HD) a partire dalle ore 21, sperando che l’emittente, la cui puntualità è una chimera costante, spezzi la brutta abitudine e in diretta streaming, sia sul Canale Ufficiale Youtube della F.P.I. che su Gazzetta.it. A questo punto spetta al pugile di casa Michael Magnesi (17) realizzare il sogno di ogni professionista: conquistare un titolo mondiale. Difficile ma non impossibile. Dalla parte dell’italiano oltre all’età, 25 anni il 18 novembre, contro i 37 del rivale, una preparazione quasi maniacale, anche se questo non esclude il rischio di una difesa non proprio ermetica, punto debole del laziale. Per fortuna, l’avversario non è pugile di rimessa, come il francese Sofiane Oumiha, l’unico che nel 2018 lo ha battuto nettamente nelle World Series, artista nel gioco di gambe e mobile sul tronco, con rientri improvvisi, troppo rapidi per Magnesi. Stiamo parlando di uno dei migliori dilettanti al mondo tra i leggeri: argento olimpico 2016, superato in finale per il classico capello dal brasiliano Conceicao e iridato 2017. Il rivale di Magnesi è attaccante per indole agonistica e come tale, neppure lui ha una difesa impenetrabile. Che potrebbe diventare col passare dei round, una crepa determinante contro un gladiatore votato all’attacco no stop. L’africano boxa in guardia falsa, impostato molto frontale. Ha disputato 30 dei 34 incontri in Svizzera. Nelle quattro trasferte due in Francia (2009-2017), una in Spagna (2014) e una a Montecarlo (2015) ha sempre vinto, sia pure contro avversari modesti. Due sole sconfitte in carriera, iniziata nel 2006 a 23 anni. Lo hanno battuto due francesi, nel 2011 a Ginevra, Guillaume Fresnois (48-2-1), contrista mancino molto rapido, già campione d’Europa, coetaneo di Patrick, che lo prese in velocità non facendosi mai trovare a corta distanza. Fresnois ha disputato anche il mondiale e in carriera ha perduto solo da Boschiero nel 2013 per l’europeo e da Tevim Farmer (Usa 30-5-1) il 27 luglio 2019 ad Arlington nel Texas, per il titolo IBF. L’altra battuta d’arresto di fronte al modesto Sebastian Cornu (13-13-3), il primo dicembre 2012 a Martigny, in una serata da dimenticare, vista la modestia del rivale. Da allora ha raccolto 14 vittorie e alcuni titoli di sigla, tra cui quello della WBF (2017-2019), fondazione nata nel 1988 negli USA, mai decollata ai massimi livelli, che la FPI non riconosce. Kinigamazi predilige la mezza distanza e ha buona velocità di braccia. Tendenzialmente porta colpi larghi, comunque molto potenti. Ho visionato numerosi suoi incontri e nel corso degli anni, ha rallentato il ritmo offensivo anche se l’esperienza ne ha arricchito il mestiere, ricorrendo al clinch e sfruttando ogni momento favorevole, guai a sottovalutarlo. Un solo avversario in comune, lo spagnolo-dominicano Ruddy Ercanacion (39-28-4), che l’africano affrontò nel lontano 2008 in Svizzera a Carouge, battendolo sui sei round, molto equilibrati, undici anni dopo, il 24 marzo 2019 a Roma, Encarnacion, sulla soglia dei 41 anni, cercò di impegnare Magnesì, replicando alla furia dell’italiano, ma al quarto round dovette arrendersi ormai sfinito, lasciando all’italiano la cintura del Mediterraneo IBF. Al momento, il titolo IBO è vacante, dopo che Shavkatdzhon Rakhimov (15), 26 anni, nato in Tajikistan, nazionalizzato russo, mancino dal pugno pesante, campione dal 2017, cintura difesa tre volte, l’ha lasciata volontariamente nell’aprile 2019. Il 16 novembre scorso, a Londra se lo sono contesi l’inglese Alex Dilmghani (19-1-1) e Francisco Fonseca (26-3-2), del Nicaragua. Incontro concluso in parità, al termine di una sfida intensa, lasciando la cintura ancora vacante. L’inglese il 5 settembre scorso sempre a Londra (South Kirkby), ha fallito l’assalto europeo contro il francese Samir Ziani (32-3-1), che lo ha messo KO a 9” dall’ultimo round, col locale in vantaggio per due giudici su tre.
Statisticamente, l’ultimo italiano campione del mondo è stato il romano Giovanni De Carolis (28-9-1), 36 anni, ancora in attività, che conquistò il titolo WBA supermedi il 9 gennaio 2016 sul ring di Offenburg, battendo il tedesco Vincent Feigenbutz (32-3) ko all’11° round, difendendolo il 16 luglio a Preuzlauer Berg, sempre in Germania, pareggiando contro Tyron Zeuge (24-1-1). Purtroppo a distanza di quattro mesi, il 5 novembre 2016 a Postdam, dovette cederlo allo stesso Zeuge, che si impose per ko nell’ultimo round, con la situazione in equilibrio. Sono passati oltre quattro anni e per Michael Magnesi, si presenta la grande occasione, quella di riportare un italiano sul tetto del mondo, in questo caso nei superpiuma per la sigla IBO, che la FPI ha riconosciuto la scorsa stagione. L’ultimo tentativo iridato di un italiano spetta all’avellinese Carmine Tommasone (20-1) che il 2 febbraio 2019 a Frisco nel Texas, coraggiosamente tentò di scalzare il messicano Oscar Valdez (28) dalla cintura piuma WBO. Impresa impossibile, contro un campione con la dinamite nei guantoni come dimostrano i 22 KO all’attivo sui 28 successi. Il campano di Avellino, cedette al settimo round, dopo una prova molto coraggiosa. In caso di vittoria di Magnesi, diverrebbe il 31° iridato di casa nostra, per quanto riguarda i campioni delle sigle riconosciute della Federazione Italiana. Si tratta di: 1) Primo Carnera, 2) Mario D’Agata, 3) Duilio Loi, 4) Sandro Mazzinghi, 5) Tore Burruni, 6) Nino Benvenuti, 7) Sandro Lopopolo, 8) Bruno Arcari, 9) Carmelo Bossi, 10) Franco Udella, 11) Rocky Mattioli, 12) Vito Antuofermo, 13) Loris Stecca, 14) Patrizio Oliva, 15) Gianfranco Rosi, 16) Sumbu Patrizio Kalambay, 17) Maurizio Stecca, 18) Francesco Damiani, 19) Valerio Nati, 20) Massimiliano Duran, 21) Mauro Galvano, 22) Giovanni Parisi, 23) Silvio Branco, 24) Vincenzo Nardiello, 25) Michele Piccirillo, 26) Emiliano Marsili, 27) Stefano Zoff, 28) Cristian Sanavia, 29) Giacobbe Fragomeni, 30) Giovanni De Carolis. Ho inserito Marsili, che quando vinse il titolo per l’IBO, la FPI addirittura lo squalificò per alcuni mesi. Dopo il ripensamento federale, l’IBO è sigla riconosciuta per cui Marsili merita il riconoscimento pieno. Altri 5 italiani hanno vinto il titolo per la sigla WBU, fondata nel 1995 da Jon W. Robinson ad Atlanta in Georgia (Usa), con sede in Germania, mai riconosciuta dalla FPI. Si tratta di Alessandro Duran, Luigi Castiglione, Agostino Cardamone, Vincenzo Cantatore e Antonio Perugino. Il sito OA Sport, vicino alla FPI, pubblica una classifica che fa parecchia confusione, inserendo addirittura Kamel Bou Alì, che ha svolto attività in Italia, ma è sempre rimasto pugile tunisino, dove è nato e ha mantenuto la nazionalità. Nel programma della BBT Boxing Team in collaborazione con la A&B Events di Alessandra Branco, figurano altri quattro incontri, col sottoclou riservato alla sfida nei piuma tra il mancino Alex Ferramosca (3), 37 anni, passato pro nel 2018, dopo lunga attività in azzurro, nel 2012, sfiora la qualificazione per Londra, perdendo ai mondiali di Baku in Azerbajan, contro l’ispano De La Nieve per un punto. Vanta quattro titoli nazionali, tra il 2005 e il 2015. Anche se sulla soglia dei 38 anni, è pugile ancora validissimo e intende battersi per il tricolore professionisti. Trova il ventenne Muhamet Qamili (1) albanese residente a Roma, che spera di diventare presto italiano, dotato di ottime basi, anche se non sarà facile superare un rivale forse troppo esperto. Chi vince avanza nel torneo WBC-FPI. Per il superwelter romano doc, l’imbattuto Damiano Falcinelli (12), il test contro il brasiliano Idiozan Matos (36-19), vero globetrotter in guantoni, uno che sulla valigia ha le etichette di una dozzina di nazioni: Canada, Francia, Germania, Svizzera, Finlandia, Irlanda, Ecuador, Bolivia, Uruguay, Venezuela, Messico e anche una puntata in Italia, avvenuta nel lontano 2007 a Pompei, contro il campano Gaetano Nespro, in palio il titolo IBF del Mediterraneo, che l’italiano si aggiudicò per KO al 5° round. Il brasiliano ha iniziato la carriera nei pro nel 2005 ed è andato avanti fino al 2015, con quattro successi conclusivi, l’ultimo il 4 novembre 2015. Da quella data non è più salito sul ring. Che sia partito dal Brasile per il rientro è improbabile, quindi rivedremo il non più verde carioca (37 anni) che si è allenato in zona europea. E capiremo subito in quale condizione si trova. Il confronto potrebbe diventare la prova generale prima della sfida tricolore, visto che il previsto confronto tra Orlando Fiordigiglio (31-3) e Vincenzo Bevilacqua (16-1) sta sfumando. Il supermedio toscano di Siena Simone Bicchi (3), 30 anni, non trova più il romano Matteo Guainella (5-2-2), ma Nikola Mancic (1-8-1), 27 anni, nato in Kosovo, residente in Serbia, pro dal 2018, quest’anno ha festeggiato la prima vittoria in carriera. Seconda volta in Italia, la prima nel 2018, battuto da piemontese Lazzarotto (9), un bel superwelter che ha chiuso la carriera nel 2018 da imbattuto. Per Bicchi l’opportunità di mettere in bacheca il poker. Il medio Yuri Lupparelli (5) allievo della Boxe Roma S. Basilio, 31 anni, passato pro nel 2018, farà utile esperienza contro il serbo Sladjan Dragisic (5-21-2). La riunione sarà trasmessa in Prime Time su Sportitalia (Can. 60 DT e Can. 560 in HD) a partire dalle ore 21.00 ed in streaming sul Canale Ufficiale Youtube della F.P.I. Le operazioni di peso avranno luogo sempre a Fondi, giovedì 26 Novembre alle ore 16.00 presso il Cinema Cafè in Via Diversivo Acquachiara, 88.
Giuliano Orlando