C'è grandissima attesa per la finale numero 66 della Champions League/Coppa dei Campioni, la terza tutta inglese in quanto si affrontano Manchester City e Chelsea. Andiamo a vedere come arrivano le due squadre al grande appuntamento.
L'Estadio do Dragao di Oporto ospita la finale di Champions League che vede di fronte il Manchester City di Pep Guardiola e il Chelsea di Thomas Tuchel. Si tratta della terza finale tutta inglese, con i Citizens che puntano a diventare il 23° club diverso a vincere il trofeo mentre il Chelsea vuole aggiungere un'altra Champions alla propria bacheca dopo quella vinta ai calci di rigore nella stagione 2011-2012 con Roberto Di Matteo in panchina. Corsi e ricorsi storici perché anche in quell'anno, il Chelsea cambiò allenatore a stagione in corso: Di Matteo subentrò a Villas Boas mentre in questa stagione, Tuchel, ex PSG, ha preso il posto di Lampard dopo una prima parte di stagione decisamente al di sotto delle attese, con un Chelsea nono in Premier League. L'allenatore tedesco ha saputo serrare i ranghi in difesa e, grazie agli exploit individuali in avanti, è riuscito a conquistare il pass per la Champions League all'ultima giornata, anche grazie al passo falso del Leicester che non ha approfittato del KO del Chelsea contro l'Aston Villa.
I Blues, in ogni caso, hanno dimostrato di essere una squadra temibile e dal grande futuro, vista la folta presenza di giovani talenti come Mount e Pulisic oltre a Werner e Havertz, due dei pezzi pregiati del faraonico mercato fatto da Abramovich nell'estate 2020. Dall'altro lato del campo, però, c'è il Manchester City di un Pep Guardiola che punta a vincere la prima Champions League della storia del club inglese. Dopo annate di successi in campo nazionale ma di amare delusioni in Europa, De Bruyne e compagni hanno vissuto una stagione eccezionale, andando a vincere 5 partite su 6 nella fase a gironi e 6 partite su 6 ad eliminazione diretta, non lasciando scampo, in ordine, a Borussia Monchengladbach, Borussia Dortmund e PSG. Guardiola punta a vincere la terza Champions League da allenatore, dopo le due con il Barcellona (2009 e 2011) per agganciare Ancelotti e Zidane a quota 3, in testa agli allenatori più vincenti in Champions assieme all'inglese Paisley che guidò il magico Liverpool degli anni '80. Tra Guardiola e la storia, però, c'è un Chelsea agguerrito e capace di eliminare squadre ostiche come Atletico Madrid, Siviglia e, soprattutto, Real Madrid in semifinale con un gioco efficace e una fase difensiva magistrale, che ha saputo disinnescare gli attacchi madrileni nel computo dei 180'.
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