Quanto è difficile ricostruire! A turno, ciclicamente, ne pagano le conseguenze tutti i club: adesso è il turno del Manchester United. Era l'estate del 2013 quando Sir Alex Ferguson lasciava la panchina dei Red Devils dopo 27 anni di onorata carriera: l'ennesimo campionato vinto e una strada che per il successore da lui stesso designato, David Moyes, sembrava essere tutta in discesa. Con un mercato estivo senza cessioni illustri e la possibilità di portarsi dietro Fellaini dall'Everton (prezzo 33 milioni di euro), il nuovo tecnico parte bene vincendo subito il Community Shield. Quello che ad oggi è l'ultimo titolo dello United.
All'Old Trafford cala la notte. I risultati in campionato all'inizio sono altalenanti, poi diventano pessimi, tanto che i Red Devils chiudono la Premier al settimo posto, fuori dalle competizioni europee. Neppure l'arrivo di Mata a gennaio (altri 45 milioni) cambia le sorti della stagione dei ragazzi di Moyes, che in Champions si fermano ai quarti, sconfitti dal Bayern. Tanto che il tecnico scozzese (che aveva firmato un contratto di sei anni!) ad aprile viene esonerato e Giggs diventa così allenatore-giocatore fino all'estate, ossia fino all'arrivo di Louis Van Gaal: "Adesso può iniziare una nuova era", dicevano a Manchester.
In realtà, dopo 18 mesi di cura e un mercato faraonico, di risultati non se ne vedono un granché. Lo scorso anno sono arrivati Shaw (37 milioni), Herrera (36), Blind (20), Falcao (prestito oneroso a 8 milioni) e il colpaccio Di Maria (ben 75 milioni), rivenduto in fretta e furia quest'estate per cercare di tamponare economicamente gli altri acquisti: Martial (50 milioni), Schneiderlin (35), Depay (27), Darmian (18), Schweinsteiger (18). In totale, negli ultimi due anni e mezzo, fanno oltre 400 milioni di euro spesi solo per i cartellini, a fronte di neanche 150 milioni di cessioni: poi ci sono gli ingaggi, un somma folle.
Va detto che tra sponsorizzazioni, diritti tv, stadio e lato commerciale, lo United può vantare dei super incassi, ma certo è che la famiglia Glazer non si è limitata negli investimenti. Ha cercato in ogni modo di ritornare subito al top e invece, dopo il flop Moyes, è arrivato il quarto posto in Premier della scorsa stagione (con sconfitte al secondo turno di Coppa di Lega e ai quarti di FA Cup), quest'anno - per adesso - il ko immediato in Coppa di Lega col Middlesbrough e la clamorosa eliminazione ai gironi di Champions per mano di Wolfsburg e Psv. No, la rifondazione non è proprio un gioco da ragazzi.