Vincere non ha paragoni, tagliare il traguardo a braccia alzate è il sogno di ogni corridore, a maggiore ragione alla Maratona Dles Dolomites, la regina delle granfondo, gara cui partecipano 9mila amatori da tutto il mondo e che sono solo una piccola parte degli oltre 30mila che fanno richiesta. Nella 30esima edizione a trionfare nei percorsi più duri sono stati Cristian Nardecchia, Barbara Lancioni, Fabio Cini e Erika Magnaldi: di seguito le loro emozioni al termine delle rispettive prove ai microfoni di Rai Sport.
Cristian Nardecchia, vincitore della 138 km
"E' un'emozione indescrivibile, un sogno che si realizza. E' una corsa particolare, ci vuole tanta esperienza, servono almeno due-tre tentativi sennò non ce la si fa. Pensavo di poter far bene ma non certo di vincere. La dedico a tante persone, per la mia famiglia, per la squadra, per tutti quelli che hanno creduto in me".
Barbara Lancioni, vincitrice della 138 km
"Sono cinque! Sono veramente contenta, non ci speravo. Con le temperature fredde non vado molto bene ma ho tenuto duro. Anche le discese erano pericolose per l'asfalto bagnato. Ho pensato alla mia bimba, alla squadra e mi sono regalata questa bellissima vittoria. Ogni vittoria è stata speciale, questa è particolare perchè davvero non pensavo di farcela".
Fabio Cini, vincitore della 106 km
"L'anno scorso è stata una bellissima esperienza. Quest'anno l'ho preparata bene, è stata un sogno, una cavalcata. Non ho parole. Io e Cipriani siamo arrivati di comune accordo fino all'ultimo chilometro, poi l'ho battuto in volata. E' il sogno di qualunque amatore arrivare qui e tagliare il traguardo a braccia alzate. Il panorama è incredibile. Lo dedico alla mia fidanzata e ai miei genitori che sono sicuro mi avranno guardato in televisione"
Erika Magnaldi, vincitrice della 106 km
"Ne ho vinte tante, questa mi mancava. Dopo il secondo posto dell'anno scorso, quest'anno era il mio grande obiettivo. Sono innamorata da sempre di questa gara, è stata veramente dura, per gran parte del percorso sono rimasta da sola. Sono abituata a degli sforzi intensi da subito arrivando dallo sci di fondo, poi sono riuscita ad amministrare il vantaggio".