"Io, l'uragano Sandy e la mia maratona di New York"

Pubblicato il 9 novembre 2012 alle 18:15:42
Categoria: Atletica
Autore: Redazione Datasport.it

Francesco Vitrano è un marketing manager di 41 anni. Originario di Palermo, vive e lavora a Milano. E ha una passione: correre. Lo scorso anno, per il suo 40esimo compleanno, la moglie decide di fargli un regalo speciale: un viaggio di qualche giorno a New York per correre la maratona più famosa al mondo. Che però viene cancellata. L'uragano Sandy porta morte e distruzione nella Grande Mela, la maratona viene annullata, ma lui non si arrende. Mette le scarpe, si inventa un percorso alternativo e corre la sua personalissima maratona di 42 chilometri e 195 metri.

Francesco, che scenario hai trovato quando sei arrivato a New York?
"Era giovedì sera, mancavano ancora tre giorni alla corsa. La cosa più difficile sembrava arrivare a New York ma, una volta atterrato, il disastro non era così evidente. In alcuni quartieri mancava la luce nei negozi, per strada c'erano diverse iniziative spontanee di solidarietà. A parte i quartieri più colpiti nella zona a sud, nel resto della città la vita trascorreva normalmente".

Ti aspettavi la cancellazione della maratona?
"No, perché fino a venerdì il sindaco aveva assicurato il regolare svolgimento della corsa, esponendosi in prima persona in dichiarazioni pubbliche. Poi venerdì sera ho acceso la televisione e ho sentito che lo stesso sindaco annunciava la cancellazione della maratona. Questo ritardo di comunicazione ha fatto arrabbiare un po' tutti, anche perché nel frattempo erano stati aperti gli stand per il ritiro dei pettorali. Per avere il mio, il numero 4910, ho dovuto fare una coda chilometrica".

Hai condiviso la decisione di annullare la maratona?
"Sì, anche se non ho condiviso il modo. Ma ho accettato la decisione. I newyorchesi guardavano storto i maratoneti e moralmente si sentiva il desiderio di concentrare gli sforzi per aiutare le persone in difficoltà".

Da quanto tempo ti stavi allenando?
"In concreto da un anno, mentalmente da cinque. Era la mia prima volta, ci tenevo molto. E quindi non mi sono arreso, ho deciso di correre lo stesso. Sabato mattina ho indossato le mie scarpette e mi sono inventato un percorso alternativo della stessa lunghezza, 42 chilometri e 195 metri. I primi venti chilometri li ho percorsi insieme a due amici, poi ho concluso da solo".

Con il tempo di...?
"Quattro ore, tre minuti e 12 secondi".

Come giudichi la tua prova?
"Strepitosa, per me è un tempo più che buono. Sono tornato a casa sereno, posso dire di avere fatto la mia prima maratona".

Una curiosità: tua moglie ti ha seguito a New York?
"Sì, e anche lei ha fatto la sua maratona. Di shopping".