Le nazionali più esperte dagli Over 65 agli Over 75 (preferiamo “esperte” a “anziane” o “vecchie”) accelerano i tempi della preparazione per i mondiali di Maxibasket in programma in Finlandia, a Espoo, dal 25 luglio al 4 agosto. Gli azzurri Over 65 hanno dato il buon esempio affrontando la formazione Over 60 di Maxibasket Milano. Concedere 5 anni di differenza agli avversari significa giocare a handicap, e in sostanza è un bello svantaggio, soprattutto a 65 e passa anni. Resta il fatto che trovare avversari di pari età per gli Over 65 è molto difficile, praticamente impossibile (e la stessa cosa vale a maggior ragione per gli azzurri Over 65 e 70).
In ogni caso la partita è stata più che gradevole, con ottimi spunti sia da parte di Maxibasket Milano, sia da parte degli ‘azzurroni’ Over 65 allenati da Gianni Trevisan, che hanno fatto vedere di essere ormai a buon punto, pronti per le sfide iridate che cominceranno fra un mese in Finlandia.
Il punteggio alla fine dei quattro quarti ha premiato ovviamente la formazione più giovane (57-42). Naturalmente, trattandosi di una partita di allenamento, il punteggio ha un’importanza relativa. Si è poi giocato un quarto in più, proprio per dar modo di mettere in campo tutti e 14 i giocatori della nazionale. Gli azzurri si sono presentati in 14 (assente l’ottimo Ferruccio Gabelli) e coach Trevisan, assistito da Papetti, doveva vederli tutti all’opera. Nell’ultimo quarto è entrato in campo anche il figlio dell’ “azzurrone” Camera, che ovviamente non ha l’età: ma è stato bello – oltre che curioso, vedere giocare padre Edilio assieme al figlio Jacopo. L’inizio è stato a dir poco difficile per gli azzurri – che nell’occasione inauguravano le nuove divise – perché i sessantenni di Maxibasket Milano nel primo quarto hanno tenuto una media di realizzazione che nemmeno i neo-tricolori dell’Umana Venezia riescono ad avvicinare, vicina all’80 per cento, tenendo conto anche dei tiri da tre.
Implacabili i lunghi Maccheroni e Stenco, ma anche gli esterni Sarina, Fumagalli, Barba. All’inizio del secondo quarto gli azzurri erano sotto 33-11. Passata la grandinata dei canestri milanesi, gli azzurri sono riusciti ad assestare la difesa, soprattutto con una buona zona. Quando poi la nazionale Over 65 ha schierato il quintetto con Trevisan, Moretuzzo, Orlandi, Giroldi, Veronesi, ha fatto accorciato le distanze facendo vedere buone azioni corali. Si è visto un buon basket, con gli azzurri in forma “quasi mondiale”, diciamo così. Ma il punteggio, lo ripetiamo, aveva un’importanza relativa. Si è visto, in sostanza, che la squadra c’è, che è ben guidata, che ha voglia di far bene, di migliorare rispetto ai Mondiali di due anni fa e degli Europei dello scorso anno. Questi azzurri hanno poi una marcia in più, cioè uno sponsor speciale, l’impresa veronese Advantix Maxa di Arcole, che produce condizionatori e pompe di calore.
A parte la qualità dei suoi prodotti – frutto di approfondita ricerca - quest’azienda ha un’ottima peculiarità, perché è guidata da Luciano Ferroli, che in negli Anni Settanta ha scritto pagine di grande basket a San Bonifacio con la Ferroli Gas, all’epoca la migliore realtà dei basket nella provincia di Verona. Lo sponsor ha recentemente ricevuto in azienda la ‘sua’ nazionale Over 65 con un brindisi più che cordiale. E ha promesso di raggiungere la squadra in Finlandia per fare il tifo. Che cosa si vuole di più da uno sponsor? Del resto la ragione sociale sembra fatta apposta per incoraggiare e spingere avanti i maxi-azzurri del maxibasket: Advantix Maxa è tutto un programma, ovviamente positivo. Avanti azzurri maxi, senza paura!
Ecco i giocatori che hanno dato vita all’amichevole milanesi, giocata nella bella palestra Cappelli e Sforza:
NAZIONALE OVER 65: Moretuzzo, Grasso, Camorani, Tirapelle, Pecorelli, Giroldi, Orlandi, Trevisan, Camera, Veronesi, Gallana, Faggionato, Stefani, Cadamuro Morgante.
MAXIBASKET MILANO OVER 60: Gamucci, Stenco, Verucchi, Sarina, Maccheroni, Barba, Varenna, Podavite, Plozzer, Fumagalli, Biffi.
Dopo l’amichevole di Milano le nazionali Over 65, 70 e 75 sono attese venerdì 28 giugno al torneo di Cento (Ferrara), nell’àmbito del “Whitty Summer Basketball”, che è un po’ una replica in chiave centese del famoso torneo estivo dei Giardini Margherita di Bologna. Una replica di lusso, intendiamoci, all’aperto e di fronte a un pubblico di centinaia di spettatori, giunta ormai all’edizione numero 20. Fra i meriti di questa rassegna l’avere raccolto, nel corso degli anni oltre 75 mila euro devoluti in beneficenza. Non è poco. Dopo Cento, gli azzurri Over 65, 70 e 75 affileranno metteranno a punto gli ultimi particolari della preparazione in Friuli a Piancavallo, dove soggiorneranno dal 12 al 14 luglio.
A fare gli auguri agli azzurri maxi è arrivato a Milano l’indimenticabile Chuck Jura, che negli Anni Settanta trascinò la Pallacanestro Milano (targata prima Mobilquattro e poi Xerox) e epici derby contro i cugini dell’Olimpia. Jura, che pure era di lontane origini svizzere, era un americano 24 carati, anche 30 se possibile. All’inizio delle varie stagioni nelle interviste dichiarava regolarmente che la sua squadra avrebbe lottato per lo scudetto, con ottime probabilità di vincerlo. In realtà vinceva, al massimo qualche derby, che era già molto. Ma il suo spirito era indomabile, come la sua fame di vittorie, e davvero credeva a quel che diceva. Chi studiava latino alle medie aveva imparato l’adagio “spero, prometto e juro vogliono l’infinito futuro”. Questo adagio si poteva adattare all’incredibile Jura in questo modo: “Spera e promette Jura: vinco senza paura”. E in effetti i tifosi lo acclamavano così: “Jura, Jura, senza paura!”. Questo grido è risuonato anche nella serata d’onore per lui, scandito anche dai suoi ex compagni, che fra un mese si batteranno per i mondiali in Finlandia: Veronesi, Giroldi, Papetti e Maccheroni.
Articolo a cura di Mario Natucci