Noto Marina (Siracusa), 15 settembre 2021 – La comitiva degli azzurri della nazionale di maxibasket ha salutato stamattina Caltanissetta, ma vi ha lasciato un pezzetto di cuore. Non solo perché l’ospitalità della città è stata indimenticabile, ma anche perché, partendo, ha capito di dover fare qualcosa di concreto per sdebitarsi, diciamo così. Tutto è partito dalla cena di ieri sera, che si è svolta nel quartiere di San Francesco. Che non ha particolari attrattive, ma che – al contrario – appare piuttosto in crisi. Se ne è parlato nel corso della cena, dopo avere esaurito gli inevitabili commenti della giornata di basket. Ma il basket è poi tornato a fare capolino, e vedremo come.
È stato Aurelio Armatore, dinamico cittadino di Caltanissetta nonché nazionale Over 70, a parlare ai colleghi azzurri della necessità di promuovere iniziative per il quartiere San Francesco. Il panorama è poco confortante, soprattutto per i giovani: ragazzi, non solo italiani ma anche extracomunitari con un futuro incerto, insidiati da pericoli e dipendenze, spesso assenti dalla scuola dell’obbligo, con poche prospettive di lavoro. La bella immagine della città di Caltanissetta è svanita agli occhi degli azzurri. Difficile porre rimedio, anche se non mancano persone e organismo che si impegnano per dare segnali di ripresa. Grazie all’impegno di Marcello Bellomo, presidente del Comitato di Quartiere, si stanno predisponendo iniziative in vari campi, dalla musica all’arte, alla cultura.
E se provassimo con il basket? - ha osservato Armatore, esperto non solo di problemi nisseni ma anche di basket. Immediatamente ha attirato l’attenzione dei colleghi azzurri. Già, perché no? E come possiamo fare? Il compito non è facile, ma bisogna pur cominciare. Una volta c’era la palestra Bilotta, ben attrezzata per il basket e per la pallavolo, ma adesso questo edificio è destinato ad altri usi. Si può allora pensare a un’alternativa, che può essere una via d’uscita interessante: un campo all’aperto, per esempio. Manco a farlo apposta, l’idea ha trovato più che preparati gli azzurri Over. Già, perché l’Associazione Over Italia sta già portando a buon fine l’ “Operazione Aleppo”, grazie alla quale ha finanziato la costruzione di un campo da basket nella disastrata città siriana, a beneficio dei ragazzi di laggiù che mancano di un bene importante quanto mangiare e vestirsi, cioè della possibilità di giocare, di fare sport.
Ci siamo dati da fare per la Siria e Aleppo, benissimo. Ma pensiamo anche a dare una mano a chi ha bisogno a casa nostra. Il luogo dove è possibile allestire il campo di basket è già stato individuato, in viale Regina Margherita, davanti alla Villa Amedeo. Già l’inarrestabile Armatore ha preso contatto con il Demanio regionale, proprietario dell’area. Ma gli azzurri si sono sentiti in dovere di collaborare e di darsi da fare per la riuscita del progetto. È partito così spontaneamente un assist per il campo di basket, il vicepresidente dell’associazione ‘Over Italia’ ha predisposto una busta in cui sono state raccolte le offerte degli azzurri.
Poi si vedrà di organizzare una raccolta fondi corposa. Che potrà servire per provvedere a una copertura del campo, magari con una struttura leggera. Va detto comunque che l’idea ha suscitato l’interesse di associazioni cittadine, a cominciare dalla Asd C.U.S.N. Siamo appena agli inizi, ma vogliamo sperare che, come si suol dire, da cosa nasca cosa, che all’iniziativa si associno enti importanti. Stiamo a vedere, intanto si va avanti, e speriamo davvero che fra un anno, alla prossima tournée siciliana in settembre, il gruppo azzurro ‘Over’ possa disputare sul campo da basket una partita – perché no? - con i giovani del quartiere San Francesco.
Mario Natucci