Un fulmine a ciel sereno. Gli Oklahoma City Thunder cedono James Harden agli Houston Rockets, in cambio di Kevin Martin, Jeremy Lamb e due future prime scelte. La trattativa si è conclusa nella notte ed è, a due giorni dall'inizio della regular season, uno scossone che cambia non poco gli equilibri nella Western Conference. Il "Barba", che sembrava vicino al rinnovo con i Thunder, non ha trovato l'accordo con il g.m. Sam Presti che gli offriva un quadriennale di 55,5 milioni. Harden chiedeva il massimo, 60 milioni, troppo per una franchigia che deve già sostenere contratti faraonici come quelli di Kevin Durant e Russel Westbrook. Presti ha così preso la decisione: scambiare il prodotto di Arizona State subito, piuttosto che aspettare l'anno prossimo, quando sarebbe diventato "restricted free agent", visto il mancato rinnovo. Harden raggiunge in Texas l'altra rising star dell'ultima stagione NBA, Jeremy Lin, arrivato quest'estate dai Knicks.
Dopo le finali NBA giocate fianco a fianco con Durant e Westbrook e l'esperienza olimpica a Londra 2012, Harden aveva assicurato che l'intesa con i Thunder sarebbe stata una semplice formalità, visto che considerava i suoi ex compagni come una famiglia. Ma così non è stato: ora il Miglior Sesto Uomo della scorsa stagione dovrà dimostrare di fare la differenza non uscendo dalla panchina, acquistando la consapevolezza di essere il primo violino di una squadra giovane e piena di ambizioni in ottica futura. Per quanto riguarda Durant e compagni, da quest'anno potranno tentare un nuovo assalto all'anello potendo contare su un gran realizzatore come Kevin Martin, 17.1 punti di media l'anno scorso in regular season e grandi capacità offensiva, ma che non ha l'intelligenza difensiva e la capacità di cambiare ritmo alla partita del "Barba". L'altro arrivo in casa Thunder è il rookie Jeremy Lamb, scelto quest'anno al Draft dai Rockets con la dodicesima chiamata. Il futuro ci dirà se la mossa dei Thunder e del loro general manager, Sam Presti, sia stata una mossa azzeccata.