Stessi punti (19) e stessi obiettivi. Il sogno Europa di Torino e Atalanta passerà sicuramente dallo scontro diretto di sabato sera all'Olimpico. I granata cercano di ritrovare la vittoria dopo tre pareggi consecutivi, mentre i bergamaschi inseguono i tre punti che in trasferta non sono ancora arrivati. Alla vigilia del match Sinisa Mihajlovic non si nasconde caricando di responsabilità la sua squadra: "Vorrei vedere lo spirito del vero Toro. Loro sono una squadra forte che impedisce all'avversario di giocare, ma l'esito della gara dipenderà da noi e da quello che metteremo in campo. La vittoria è quasi obbligatoria perché vogliamo scalare le posizioni in classifica per raggiungere il nostro obiettivo. E gli scontri diretti saranno fondamentali".
Il tecnico serbo si sofferma poi sulle condizioni e sul momento di alcuni singoli: "Niang non si è allenato. Ha preso una botta che gli impedisce di correre bene, zoppica ancora. Lo valuteremo nelle prossime ore. Lyanco sta bene ma non è ancora al 100%, è il nostro futuro e lo sappiamo ma Burdisso è un grande professionista e domani giocherà lui perché ci permette di restare alti. È un esempio per tutti, lo stesso vale per Moretti. Barreca invece non è ancora pronto, mentre Ansaldi giocherà di sicuro. Dobbiamo decidere poi tra De Silvestri e Molinaro".
Considerazioni critiche invece su Ljajic che dopo un grande inizio si è un po' spento nelle ultime partite: "Sa benissimo che non sta facendo bene, uno come lui dovrebbe essere sempre determinante. Domani dovrà fare la differenza insieme a tutti gli altri. Poi se non dovesse convincermi andrebbe in panchina come tutti, non avrei problemi a sostituirlo. Tecnicamente è uno dei migliori, ma deve dimostrarlo sul campo". Inevitabile poi la domanda sul complicato momento di capitan Belotti: "Purtroppo ci mancano i suoi gol, come quelli degli altri attaccanti. Una squadra come la nostra vive delle reti delle proprie punte, altrimenti diventa tutto più difficile".
Da ex rossonero, commenta così il cambio in panchina tra Montella e Gattuso: "Mi dispiace per Vincenzo, un amico. Ma al contempo sono felice per Rino, un altro mio amico. Purtroppo fa parte del nostro mestiere. Aveva ragione Trapattoni quando diceva che gli allenatori si dividono in due categorie: quelli esonerati e quelli che verranno esonerati. Capita a tutti".