Il Milan riapre a Gianluigi Donnarumma. Marco Fassone non ha escluso un nuovo accordo per il rinnovo tra le parti. "A noi dispiace, non so davvero quanto avremmo potuto fare di più per trasmettergli la voglia di restare. Se dovesse ripensarci, lo riaccoglieremmo a braccia aperte, e con noi i tifosi". L'ad rossonero, però, precisa: "La nostra posizione è chiara: per il Milan è incedibile, quindi resterà con noi la prossima stagione"
Un'apertura a Gianluigi Donnarumma arriva proprio dal Milan. L'amministratore delegato del club rossonero, Marco Fassone, in un'intervista al 'Corriere della Sera' ha rivelato che la società sarebbe pronto ad accogliere il portiere, in caso tornasse sui suoi passi. Con un pensiero alle minacce ricevute al giocatore, preso di mira anche dai tifosi durante la sfida dell'Under 21 contro la Danimarca in Polonia. "Siamo addolorati per quello che è successo, a volte il calcio porta a questi estremi. Ci amareggia che la scelta sua e del suo procuratore abbiano portato a questo. Come società, non so cosa avremmo potuto fare di più, abbiamo sempre cercato di trasmettere a Gigio e alla famiglia la volontà di restare, ogni volta che ci siamo parlati. Dico di più: se dovesse ripensarci, lo riaccoglieremmo a braccia aperte. Non solo noi, ma anche i tifosi del Milan. Gli umori cambiano velocemente".
La situazione contrattuale del 18enne, però, è chiara: "Donnarumma ha un altro anno di contratto con noi. Su questo, la nostra posizione è chiara: per noi, Donnarumma è incedibile, perciò l'anno prossimo sarà al Milan. Spetta a Montella decidere settimana dopo settimana se deve giocare, per me può anche disputarle tutte. Ma non possiamo rischiare niente, dobbiamo cercare un altro portiere, non posso tenere un giocatore in scadenza con, magari, la testa al Real Madrid. Devo avere un portiere pronto, sereno ed in ottime condizioni psicofisiche. San Siro potrebbe togliergli serenità. Raiola dice che Gigio è inquieto. La sua scelta è legittima, anche se non etica dal punto di vista degli affari. La cosa è stata portata avanti in modo sgradevole, lo si poteva fare senza danneggiare la società. Così, Donnarumma ha fatto un danno da 100 milioni, e se vale così tanto lo deve al coraggio del Milan e agli investimenti di chi lo ha lanciato. Bastava che ci dicesse di non voler rimanere, avremmo rinnovato con una clausola ragionevole. Io, però, avrei reinvestito nel calcio italiano"
Nessun accenno alla decisione del ragazzo nelle settimane precedenti: "Non mi ha mai detto di volersene andare. Ogni volta che abbiamo parlato, ci ha sempre ripetuto di voler rimanere, fino a due giorni prima dell'ultimo incontro con Raiola, che ci ha invece sempre detto che non era disponibile a trattare con questi tempi. Due punti di vista diversi. Ma noi non potevamo aspettare, Gigio è in scadenza e io ho bisogno di intervenire. Il 3 luglio c'è il ritiro, due settimane prima è il minimo. E se mi avesse detto di non voler rinnovare a metà agosto? Dobbiamo cautelarci. Hanno avuto due mesi per pensarci. La colpa non è né di Mirabelli, né di Fassone. Non c'è nessun dirigente: c'è solo la società, il Milan. Ogni chiamata è stata concordata, è inutile cercare di mettere zizzania tra di noi."