“Ancelotti è stato più che un allenatore per me. Nei momenti di difficoltà qualche chiamata gliel’ho fatta. Lui è il maestro, io invece ho ancora tanta pastasciutta da mangiare”. È come al solito un Rino Gattuso umile e riconoscente quello che si presenta in sala stampa alla vigilia dell’esordio del Milan in Serie A di sabato sera alle 20.30. Avversario di turno il Napoli del “maestro” Ancelotti. Un Napoli che, però, “assomiglia ancora a quello di Sarri. Si vede però qualche verticalizzazione in più, Carlo sta provando a cambiare qualcosa. Da giocatore era grintoso, non mollava mai. Da allenatore si è addolcito un po’. Mi ha sempre sorpreso la sua semplicità, a fine allenamento era contento. Non ho mai sentito un giocatore parlare male di lui, parlava con il cuore in mano, era coerente. Fai fatica a copiarlo, rischi di fare danni. In questo è stato un maestro, è quello che ci ha fatto fare il salto di qualità, potevamo vincere anche qualcosa in più”.
Chiusa la parentesi amarcord, Gattuso si concentra sul campo e sull’esordio dei nuovi acquisti: “Higuain è uno dei dieci giocatori più forti al mondo, ma solo con lui non si vince, serve la squadra. Bakayoko preferisce giocare in un centrocampo a due, oppure vuole fare il vertice basso. Mi ha sorpreso per la sua dinamicità: chi non lo conosce, pensa che sia solo un giocatore fisico. Deve migliorare sulla posizione del corpo, ma può dire la sua anche tecnicamente. Caldara? Non so se domani giocherà, viene da un calcio totalmente diverso dal nostro, noi giochiamo a quattro. Abbiamo metodi di lavoro diversi, ma è un ragazzo con grande mentalità e voglia, non avrà nessun problema. Ci vuole un po’ di tempo”. Chi ci sarà, tra i pali, è Gigio Donnarumma: “Reina è stato fermo gli ultimi 10-12 giorni. Uno farà il titolare in campionato, l’altro farà le altre due competizioni. Se Donnarumma riesce a fare copia e incolla di Reina, per come interpreta il ruolo anche nello spogliatoio, può diventare il numero uno al mondo. Ha avuto una fortuna incredibile, ha davanti un campione, ora sta a lui”. Idem per Cutrone: “Ha la possibilità di vedere movimenti in cui fa fatica. Deve lavorare con grande voglia, se perde veleno, perde la sua forza. Abbiamo due attaccanti, il terzo è Borini”. Non c’è più Andre Silva, che “ha chiesto in tutti i modi di andare via”, ma la squadra potrebbe essere potenzialmente più forte dello scorso anno “se continuiamo a lavorare bene. Lo scudetto? Dobbiamo far meglio dell’anno scorso e provare a raggiungere il quarto posto”. Anche senza Bonucci al centro della difesa: “Caldara, Musacchio e Romagnoli possono fare anche i registi difensivi. Dobbiamo cercare un'imbucata o una verticalizzazione in più. Stiamo provando a far tagliare di più anche Suso”. Ai margini, al momento, Zapata (“è infortunato dal 10 agosto, non volevamo rischiarlo”) e Montolivo (“la priorità al momento sono altri giocatori”). Al centro del progetto, comunque, c’è lui, Rino Gattuso: “Singer mi ha detto di guardare avanti e pensare a lavorare. Mi ha detto di non leggere quello che scrivete voi, quando mi avete fatto il funerale”.
Contro il Napoli, comunque, Gattuso dovrebbe schierare Musacchio e Romagnoli al centro della difesa con Calabria e Rodriguez sulle fasce. A centrocampo Bakayoko con Biglia e Kessie e in attacco tridente con Higuain affiancato da Suso e Bonaventura vista la squalifica di Calhanoglu.