Gennaro Gattuso prepara il suo Milan in vista del Derby di domani: vincere contro l’Inter porterebbe i rossoneri a una sola distanza da rivali e nel pieno della lotta per l’Europa. Ma la sosta non deve essere una scusa: “Queste partite si preparano da sole. L’Inter è forte e lo hanno dimostrato in Champions League, hanno grandi valorii, fisicità e qualità. Noi non dobbiamo avere paura, come invece è successo nell’ultimo derby di campionato. A livello tecnico non siamo inferiori, anzi abbiamo qualcosa in più. Non so come si vince un derby, ma come allenatore faccio meno fatica a vivere queste giornate rispetto a quando giocavo. Non dobbiamo avere ansia”.
E Ringhio non vuole caricare i suoi di ansia: “Penso che sia importante vincere per le tifoserie, ma i punti sono sempre tre. È normale che le vittorie diano entusiasmo e aiutino, noi siamo una squadra che a livello mentale è più forte dell'anno scorso. Quello che serve è pensare gara dopo gara. Siamo alla nona giornata e ci sono ancora tanti punti a disposizione. Non penso alla differenza di punti con l'Inter. L'importante è mettere in campo la migliore squadra possibile”.
Ma come si vince un derby? “Servono grandi giocate, preparazione e un pizzico di fortuna. Di sicuro non le vince un solo giocatore: ecco perché non mi affido a Higuain, ma al collettivo. O Gonzalo si inventa un gol alla Weah in cui fa tutto da solo, oppure qualcuno gliela deve dare quella palla”.
Parentesi conclusiva sulle parole di Berlusconi, che nei giorni scorsi ha confermato di non gradire il modulo “Non c’è nulla di nuovo e io non mi arrabbio. Non sento il presidente da due mesi ma negli ultimi 4-5 mi ha contestato settimanalmente. Ma io ho grandissimo rispetto per tutto quello che ci ha fatto vincere, quindi può dire quel che vuole. Non mi offendo, per lui ho grande rispetto e amore. Che poi, non è vero che questo Milan non gli piaccia, secondo me a tratti gli piace…”.
Chiusura a sorpresa su due acciaccati dell’ultima ora, i cui nomi restano top secret. Ma l’espressione di Gattuso non è parsa preoccupata al momento dell’annuncio: il problema sembra risolvibile.