Dopo i successi convincenti con Bologna in campionato e Maccabi Haifa in Champions League, la Juventus cerca importanti conferme a San Siro con un Milan rimaneggiato e appena travolto dal Chelsea in ambito europeo. Pioli resta in emergenza anche per il big match con la Vecchia Signora, che ha un’occasione importante per rientrare in gioco.
L'ultimo turno di Champions League ha mostrato una chiara inversione di tendenza rispetto al rendimento in campionato di Milan e Juventus. Complice anche avversari di rango decisamente diverso, rossoneri e bianconeri vengono da due prestazioni diametralmente opposte che non fanno altro che mescolare ulteriormente in vista della classica del calcio italiano che si presenta più incerta che mai. A una Juventus in netta ripresa, che ha sconfitto prima il Bologna e poi il Maccabi Haifa seguendo la regola del tre, fa da contraltare che, sempre a proposito di numero perfetto, è stato travolto 3-0 a Stamford Bridge dal Chelsea, rimettendolo pienamente in gioco in un girone che adesso inizia a farsi davvero impegnativo per gli uomini di Pioli, obbligati a non fallire anche il ritorno a San Siro di settimana prossima a San Siro per non vedere addirittura in salita la strada che porta agli ottavi di finale.
A parziale attenuante per il Milan c'è la situazione di continua emergenza con cui deve fare i conti Stefano Pioli, costretto a rinunciare a diversi giocatori in queste ultime partite. La vittoria miracolosa di Empoli ha tenuto su il Milan in classifica, ma adesso al Meazza arriva una Juventus che sta finalmente sta iniziando a esprimersi come tutti i tifosi si auguravano in estate dopo la campagna acquisti decisamente importante condotta dalla società bianconera. E proprio uno dei nuovi innesti, Angel Di Maria, è stato uno dei protagonisti del successo europeo con il Maccabi, sfornando gli assist di tutti e 3 i gol, di cui 2 a Rabiot, autore di una doppietta per lui davvero insolita. Il Fideo tuttavia non potrà essere presente perchè deve scontare la seconda giornata di squalifica dopo la follia di Monza, tappa che ha rappresentato il punto più basso dell'inizio complessivamente deludente della formazione di Allegri, a cui evidentemente è servita la sosta per schiarirsi le idee.
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