Un Milan talmente brutto che non sembra vero. I campioni d’Italia sono umiliati dal Sassuolo che non vinceva dal 24 ottobre scorso con un eloquente 5-2. Da inizio anno, eccetto la vittoria a Salerno i rossoneri sono sprofondati in una crisi difensiva che la pone, tra i cinque principali campionati di riferimento all’ultimo posto con ben 18 reti subite in 7 incontri. Mister Pioli ha cercato e a posteriori ha sbagliato formazione, inserendo Gabbia, Rebic, De Ketelaere, Krunic dal 1’ minuto sorprendendo tutti, meno che il Sassuolo che dopo 30’ minuti di gioco stava già vincendo 3-1. Una partenza in salita come nelle precedenti partite contro Lecce, Inter e Lazio, come per dire al diavolo serve uno stregone, un allenatore più che on fire, in ferie, come il resto dei giocatori. Una timida reazione la si vedeva al 24’ con Giroud, che in verità aveva sbloccato la partita (fuorigioco millimetrico) che su cross di Calabria accorciava le distanze dal doppio vantaggio iniziale, 19’ Defrel e 22’ Frattesi, ma il solito Domenico Berardi la vera bestia nera del diavolo (11 reti al Milan) fissava il punteggio sul 3-1, dopo che aveva fornito 2 assist, mandando le squadre all’intervallo. Il pubblico di San Siro, presenti 70000 tifosi, si attendeva una reazione, una prova di orgoglio. Pioli inseriva l’escluso di lusso Rafael Leao, per uno spento e ormai fuori dal gioco De Ketelaere, ma era il Sassuolo ad allungare su rigore al 47’, vanificando le parole negli spogliatoi. La disfatta era tangibile al 79’ quando Henrique appena entrato sempre su assist del migliore in campo Berardi, fissava il punteggio sul 1-5. Rende meno amara la sconfitta la splendida rete al 81’ di Origi che evita il ricordo, ma non scaccia i fantasmi di un 1-6 patito dalla Juve nel 1997, peggior sconfitta casalinga. Un Milan in caduta libera, serve un paracadute per atterrare nel derby della settimana prossima.
A cura di MARCO FOIANESI