Oggi è stato un giorno molto importante in casa Milan, che con una delegazione guidata da Fassone è stato chiamato a difendersi davanti alla Camera Giudicante della Uefa per evitare possibili sanzioni alla società. L'udienza nella sede principale di Nyon è cominciata nella prima mattinata e dopo due ore di colloquio si è conlusa con sensazioni non troppo positive.
L'organo di giustizia europeo si è preso ulteriore tempo, al massimo fino al week-end, per esprimersi su questa importante decisione che con molta probabilità portare l'esclusione del Milan dalle coppe europee. La possibilità che i rossoneri giocheranno la prossima edizione di Europa League, dopo l'incontro di oggi è decisamente molto remota, anche se nelle prossime 48-72 gli scenari potrebbero cambiare.
La Uefa dopo il primo rifiuto al Voluntary Agreement del 15 dicembre, ha replicato il suo muro davanti alla richiesta anche del Settlement Agreement il 22 maggio scorso, mettendo la società rossonera in una posizione molto pericolosa. Le sanzioni dopo questo doppio rinvio arriveranno sicuramente ma oggi la delegazione rossonero ha provato, basando la propria difesa sul fatto che la proprietà cinese ha sempre onorato gli impegni e che sarebbe il fondo Elliott a garantire la continuità aziendale in caso di addio di Yonghong Li, a "salvare" almeno la partecipazione alla prossima Europa League. Se neanche queste garanzie saranno sufficienti per convincere la Uefa, l'ultima spiaggia dei rossoneri sarebbe il ricorso al Tas con una nuova sentenza prevista per luglio. Entro poche settimane il Milan conoscerà il suo definitivo destino.