Il deprimente pareggio del Braglia contro il Carpi lascia il Milan all'ottavo posto a 24 punti. Sette lunghezze di distanza dalla terza piazza, obiettivo stagionale che dopo 15 partite di campionato si può già definire una chimera. Sinisa Mihajlovic ha lanciato l'allarme: "C'è uno strano clima attorno a noi". Detto che lui e la squadra non fanno nulla per rasserenare l'ambiente, è da fuori che arrivano gli attacchi. E sono bordate nei confronti della società, più che nei confronti del tecnico serbo e dei giocatori.
Ma si può veramente parlare di attacchi o di semplici constatazioni della realtà? Hanno destato scalpore, nelle ultime ore, le considerazioni di Paolo Maldini. Uno che il Milan lo ama da sempre, uno che per la maglia rossonera ha sempre lasciato sul campo fino all'ultima goccia di sudore. "Per quanto riguarda il lato sportivo, Galliani è un po' carente. Serve una figura che lo affianchi", queste le parole dell'ex capitano rossonero. Frasi che hanno sollevato un polverone.
Nella giornata di domenica, anche (ma non solo) in seguito alla prestazione di Modena, a Maldini si sono accodati due grandi ex come Alessandro Costacurta e Zvonimir Boban. Oltre a Giovanni Trapattoni, altra figura che a Milanello ha lasciato qualche ricordo. Tutti concordi nel dire che, dall'addio traumatico di Ariedo Braida, nell'organigramma rossonero manca una figura capace di scovare talenti e fare da trait d'union tra dirigenza e squadra. Insomma, per farla breve: manca semplicemente un direttore sportivo.
Al Braglia anche la Curva Sud, al seguito della squadra, ha intonato dal primo minuto cori contro l'amministratore delegato, finito da tempo nel mirino della tifoseria organizzata non solo per ragioni calcistiche. E dichiarandosi dunque concorde con Maldini. Tralasciando che proprio la Curva Sud aveva contribuito, con la famigerata contestazione del 24 maggio 2009 alla leggenda rossonera, a creare la pagina più nera nella storia del tifo di fede milanista, non si può non constatare un malessere diffuso attorno al Diavolo. Un malessere da fine impero.
Eppure in casa Milan nulla sembra muoversi. Galliani va in trincea, non risponde a Maldini e guarda al campo, che fino ad ora non gli dà certo ragione. I rossoneri fanno un passo in avanti e tre indietro, il bilancio societario è in costante perdita per l'assenza della Champions e si cambiano allenatori come se fossero calzini. E Berlusconi? Silenzio, ogni tanto qualche voce d'insofferenza nei confronti di Mihajlovic e nulla più. Anzi, una cosa in più c'è, e l'ha riferita proprio Maldini nella sua intervista: "Berlusconi? Non lo sento dal giorno dell'addio". Sono passati più di sei anni: ognuno faccia le sue considerazioni.