A Milano il 9 novembre presentazione della preolimpica a Busto Arsizio.
In Cile i Panamericani per i pass olimpici di Parigi 2024.
di Giuliano Orlando
Mercoledì 8 novembre, nell’ampia Sala Auditorium della Torre Allianz, in Piazza Tre Torri n. 3 a Milano, con inizio previsto alle 11.30, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Boxing World Qualifying Tournament, il primo torneo di recupero, dopo le qualificazioni continentali, che assegna 49 pass (28 maschili e 21 femminili) per i Giochi di Parigi. La manifestazione è stata assegnata all’Italia, a Busto Arsizio, nella provincia milanese, dal 4 all’11 marzo 2024. La conferenza stampa è organizzata dal Comitato Olimpico Italiano Nazionale e dalla Federazione Pugilistica Italiana, presenti i rispettivi presidenti (Angelo Malagò e Flavio D’Ambrosio) e quello della Lombardia, Massimo Bugada, oltre alle autorità cittadine. L’evento riporta l’Italia all’attenzione del mondo, in quanto saranno presenti atleti di tutti i continenti, chiamati al primo esame di riparazione con un ricco bottino in palio. Tra i maschi staccheranno il via per Parigi tutti i semifinalisti, mentre per il settore femminile probabile che vengano assegnati i pass alle semifinaliste delle prime quattro categorie (50, 54, 57 e 60), tre nelle 66, le due finaliste e la semifinalista battuta dalla vincitrice, mentre nei 75 saranno premiate le due finaliste. Questa dovrebbe essere l’ipotesi più ragionevole. L’Italia a Cracovia ha conquistato quattro ticket per Parigi, grazie a Giordana Sorrentino (50), Irma Testa (57), Salvatore Cavallaro (80) e Aziz Mouhiidine (92). A Busto Arsizio metterà sul ring, cinque maschi e quattro atlete. Anche se mancano ancora cinque mesi, è ragionevole ipotizzare quasi tutti i nomi dei nostri rappresentanti. Tra gli uomini indico Federico Serra (51), Michele Baldassi o Francesco Iozia (57), Gianluigi Malanga, se farà il peso (63,5), Salvatore Cavallaro jr. (71) e il mancino emiliano Diego Lenzi (+92). Le quattro azzurre: Sirine Charaabi, che avrebbe meritato il pass già a Cracovia (54), la mancina milanese Rebecca Nicoli (60), Angela Carini o Assunta Canfora (66), la viterbese Melissa Gemini o, in alternativa, Jessica Galizia, veronese giramondo, approdata a Napoli, nei 75. Questi i nomi più probabili, anche se il responsabile azzurro Emanuele Renzini, potrebbe tirare fuori qualche novità smentendo alcune delle mie previsioni.
A Santiago del Cile sono in corso i Panamericani. Il torneo che assegna i primi pass delle Americhe per i Giochi di Parigi 2024. Detta rassegna, come tutto ciò che riguarda la qualificazione ai Giochi è di competenza del CIO, in quanto l’IBA, l’ente mondiale dei dilettanti ex AIBA, è di fatto estromessa da ogni competenza olimpica dal 2019. In questa manifestazione non vengono assegnati premi in denaro, ma solo i pass per accedere alle Olimpiadi del prossimo anno. Le categorie ammesse sono sette maschili (kg. 51, 57, 63.5, 71, 80, 92 e +92) e sei femminili (kg. 50, 54, 57, 60, 66 e 75). Iscritte 26 nazioni e la EAI (atleti indipendenti), 15 delle quali presenti nel settore femminile, 26 con i maschi. Cuba presenta per la prima volta la squadra femminile. Unica nazione assente con gli uomini, la Costa Rica con 4 atlete. I team iscritti (il primo numero riguarda i maschi, il secondo le donne). Antigua e Barbuda: 2/0, Argentina: 4/6, Barbados: 2/1, Brasile: 7/6, Canada: 7/6, Cile: 5/3, Colombia 7/6, Costa Rica: 0/4, Cuba: 7/3, Dominica: 2/0; Repubblica Dominicana: 6/6, Atleti indipendenti: 3/2, Ecuador: 6/4, El Salvador: 1/0, Grenada: 1/0, Guyana: 4/1, Haiti: 3/1, Jamaica: 2/0, Messico: 6/5, Panama: 3/2, Paraguay: 1/1, Peru: 1/1, Portorico: 3/3, Trinidad e Tobago: 3/2, Uruguay: 1/1, USA: 7/6, Venezuela: 4/6. In totale 98 atleti e 76 atlete. Quattro le nazioni con le squadre al completo: Brasile, Canada, Colombia e USA. Esclusi quelli delle Americhe, giudici e arbitri arrivati da tutti gli altri continenti, comprese Russia, Ucraina, Taipei, Kazakistan, Azerbajan, G.B., Irlanda e Marocco. La rappresentante italiana è Paola Falorni, vigilessa fiorentina, con buona esperienza, sia in Coppa d’Africa che in tornei internazionali. A queste qualificazioni le Americhe hanno diritto a 14 pass maschili e 16 femminili. Due a testa delle sette categorie maschili, mentre le donne, usufruiranno di due ticket le 50, 54, 66 e 75 kg, mentre le 57 e 60 kg. avranno quattro pass. Con i Panamericani, sono quattro i tornei di qualificazione andati in porto. Il quinto per la qualificazione olimpica riguarda l’Oceania, che organizza i Giochi del Pacifico, nelle Isole Salomone a Honiara capitale dello Stato, situata nell’isola di Guadalcanal, con circa 85.000 abitanti. Data prevista, dal 27 novembre al 2 dicembre. I primi risultati a Santiago del Cile, segnano le sconfitte di due delle tre cubane iscritte. Nei 66, Arianne Lamote (21 anni) fermata sul finire della prima ripresa contro la dominicana Moronta Hernandez. Fuori anche Estornell Yakelin nei 75, sulla soglia dei 40 anni, dominata dalla messicana Vanessa Ortiz. Tra gli uomini, il plurititolato cubano La Cruz nei 92, si impone su Talley (USA) dopo una sfida abbastanza equilibrata. Edizione all’insegna di atleti giovani: 14 presenti sono nati nel 2004 e ben 53 dopo il 2000. La più giovane in assoluto è la portoricana Quiles Marti Gracemaria (kg. 50), nata il 21 dicembre 2004, ancora diciottenne, seguita da Alesha Jackman della Guyana (66 kg.), nata il 15 novembre 2004. Anche tra i maschi il Portorico con Brito Caraballo Omar, del 18 ottobre 2004 negli 80 kg. è in vetta alla linea verde. Lo segue di poco il dominicano Alcantara Yunior (51 kg.) nato il 2 ottobre. Per contro, la cubana Estornell Yakelin nei 75 kg. risulta di gran lunga la più anziana, il prossimo 25 aprile compirà 40 anni. Seguita dalla colombiana Valencia Victoria (50 kg.) del 3 settembre 1988, quindi dalla panamense Bylon Atheyna (75 kg.) nata il 6 aprile 1989, stakanovista assoluta agli appuntamenti mondiali. Nel 2014 vince l’oro in Corea del Sud nell’isola di Jeju, senza meritarlo, battendo prima l’azera Vystropova e poi la russa Abdulaeva con verdetti guidati, imposti da Wu e Kim, che gestivano l’AIBA e dovevano inserirsi al meglio in America. Ero presente, quindi posso parlare con cognizione di causa. La panamense nel tempo ha dimostrato di saperci fare, presente alle successive edizioni 2016, 2018, 2019, 2023 e argento nel 2022 a Istanbul. Titolare ai Giochi di Rio 2016 e Tokyo 2021. La quarta delle anziane a Santiago è Graham Naomi (75) presente ai mondiali nel 2016, 2018 2019 e 2022, nata il 15 maggio 1989. Titolare ai Giochi di Tokyo 2021 per gli USA, tenta la qualificazione per Parigi, ma non sarà facile al primo tentativo, con due soli posti in gioco. Cuba ha portato in Cile tre dei quattro ori di Tokyo, lasciando a casa Roniel Iglesias oro nei 69 kg., 35 anni, professionista, assente ai trials, sostituito da Jorge Cuellar, 25 anni, sceso dai 75 dove ha militato fino al 2022 con poca fortuna, presente ai mondiali a Tashkent, battuto per i quarti dall’indiano Nishant 5-0, vincitore lo scorso settembre nella sfida contro la Francia, del modesto Gbodialo. Senza essere un fenomeno, dovrebbe qualificarsi facilmente. Lazaro Alvarez (28-1-91), oro a Tokyo nei 57, iscritto nei 63,5 in Cile, parte favorito. Negli 80 conferma per il biolimpico 2016 e 2021, Arlen Lopez Cardona (21-2-93), anche se il 2023 non è stato certo un anno positivo, fuori dal podio ai mondiali, battuto a Montecarlo dall’olandese Gradus Kraus, dovrebbe ottenere il pass senza fatica. L’avversario più pericoloso è Robby Gonzales (USA), 27 anni, che lo scorso anno si allenò ad Assisi, mobile sulle gambe e veloce nei colpi. Dopo aver annunciato il ritiro più volte, Julio Cesar La Cruz Peraza (11-8-1989), 34 anni, come i marinai non mantiene le promesse e si presenta per andare ai Giochi 2024. Il cubano non è più quello che gigioneggiava con gli avversari e incantava i giudici, vincendo ben cinque mondiali, anche se quello di Istanbul 2022 è stato un furto ai danni del nostro Mouhiidine, che lo avrebbe meritato anche quest’anno in Uzbekistan, oltre a due ori a cinque cerchi, dopo aver fallito nel 2012 a Londra. Già a Santiago potrebbe faticare e non poco a staccare il pass. Nei +92, Cuba mette sul ring Arzola Lopez, 21 anni, dal fisico statuario, che a giudizio personale non vale assolutamente i giganti cubani del passato. Dal 2019 ruota nella sfera nazionale, battuto dai vari Però, Toirac e anche da La Cruz, addirittura da Erislandy Savon, oggi non più in attività. In mancanza di una valida alternativa, hanno scelto il meno peggio. Quest’anno ha conquistato l’argento iridato, più per fortuna che per merito. Dopo aver rischiato di finire KO contro il cinese Bayikewuzi, contato più volte, arrivava in semifinale battendo a fatica l’azero Abdullayev, dando forfait in finale contro l’uzbeko Jalalov, oro di Tokyo, professionista imbattuto e favorito per Parigi. A settembre Arzola ha combattuto in Europa, finendo battuto dal francese Aboudou e dal croato Mark Milun che lo ha costretto a due conteggi. Se Cuba punta su questo gigante che non brilla neppure per coraggio, personalmente penso abbia sbagliato puledro. Gli altri cubani sostituiti sono Veitia (52) da Alejandro Claro Fiz del 2001 e Andy Cruz nei 63.5 da Rodriguez del Rey Horta di 21 anni.
Giuliano Orlando