Giornata di riposo nella Pool B del Campionato del Mondo di pallavolo femminile 2018, in corso di svolgimento in Giappone (29 settembre - 20 ottobre). Dopo le vittorie contro Bulgaria e Canada le ragazze di Mazzanti hanno a disposizione ventiquattro ore per ricaricare le energie in vista dell'importantissimo trittico di gare che chiuderà la prima fase iridata. Domani l'avversaria dell'Italia sarà Cuba (ore 6.40 diretta su RaiDue), formazione ancora a 0 punti nel torneo, poi mercoledì toccherà alla Turchia (ore 6.40) e infine giovedì alla Cina (ore 12.20). Proprio le campionesse olimpiche ieri sono state protagoniste di una gran prestazione contro la nazionale turca, battuta nettamente 3-0. In mattinata la squadra tricolore ha svolto un allenamento con la palla nell'impianto di gioco, mentre lo staff sanitario azzurro ha proseguito nelle terapie mediche per recuperare Elena Pietrini e Sarah Fahr. In casa azzurra a fare il punto della situazione e a presentare le prossime sfide è Monica De Gennaro: "Dopo tanta attesa finalmente abbiamo esordito in questo Mondiale e lo abbiamo fatto nella maniera giusta. Le partite contro la Bulgaria e il Canada sono state a tratti molto simili, noi siamo state brave a non perdere mai la concentrazione tenendo sempre un buon ritmo, e così sono arrivati due buoni risultati. Domani ci aspetta Cuba e bisognerà fare lo stesso, spingere forte dall’inizio, in maniera da metterle in difficoltà e non rischiare brutte sorprese. Da mercoledì poi si entrerà nella fase ‘calda’ del torneo, diciamo che quelli contro Turchia e Cina saranno dei veri e propri scontri diretti per la qualificazione. Sono due squadre che conosciamo molto bene, soprattutto la formazione turca avendola incontrata diverse volte in stagione. Sono convinta che ci aspetteranno gare lunghe e intense, ma per il momento è meglio concentrarci su Cuba e non pensare troppo oltre”.
Il libero campano prosegue poi parlando del clima che si respira in squadra: “Il nostro è un gruppo di matte (ride ndr), dove c'è quel pizzico di follia che serve per alimentare i sogni. Sono presenti tante atlete giovani, più qualche giocatrice esperta, messe tutte insieme stiamo bene e lavoriamo duro per crescere. Il clima generale è molto buono e questo ci trasmette fiducia”. Quattro anni fa Monica fu una delle protagoniste della rassegna iridata italiana, aggiudicandosi il premio di miglior libero del torneo: “Il Mondiale 2014 è stato molto diverso perché giocarlo in casa ti regala veramente una sensazione unica: sentire il calore del pubblico al tuo fianco è fantastico. Qui in Giappone siamo “sole” o meglio sappiamo che c’è tanta gente a seguirci dall’Italia, ma non è la stessa cosa. L’emozione e l’importanza della competizione, però, non cambiano assolutamente. Sempre rispetto all’edizione passata la nostra squadra è più giovane, nel 2014 uno dei punti di forza era l’esperienza, mentre oggi è la voglia di emergere e un pizzico di pazzia. Insieme a Serena e Lucia sono una delle giocatrici esperte, che da diversi anni fa parte della nazionale - spiega Monica - Per questo motivo le ragazze più giovani magari si affidano a noi quando hanno qualche momento di difficoltà ed è una cosa che fa piacere, vuol dire che nutrono stima nei tuoi confronti. Da parte loro, invece, io ricevo un po’ di pazzia e follia, possiamo dire che si tratta di un equo scambio. Sono felice che negli ultimi anni il ruolo di libero venga sempre più valorizzato - analizza De Gennaro - Sino a qualche tempo fa, forse eravamo meno considerati, invece più si va avanti è più si capisce quanto anche questo ruolo sia importante, soprattutto per quanto riguarda la gestione della seconda linea. Non mi piace parlare di obiettivi, nel senso che non voglio guardare troppo avanti – conclude Monica - Preferisco valutare partita dopo partita, davanti ne abbiamo ancora tante, anzi speriamo tantissime. Sin dal periodo di preparazione ci siamo ripetute che questo è un Mondiale da vivere giorno dopo giorno, ogni gara è fondamentale e per questo bisogna dedicargli la massima attenzione. Continuiamo su questa strada e alla fine vedremo dove ci porterà”.