L’Italia batte la Cina campione olimpico a Rio 2016 nella semifinale del Mondiale di volley femminile e torna in finale 16 anni dopo l’ultima (e l’unica) volta. Anche nel 2002 a Berlino le azzurre superarono le cinesi e poi conquistarono l’oro contro gli Stati Uniti. È la partita di Paola Egonu (45 punti per l’opposto dell’Italia, quarantacinque!) che trascina con la grinta di una guerriera tutta la Nazionale verso l’ambito traguardo. La squadra più giovane del Mondiale è in finale e domani (alle 12.40 italiane) sfiderà la Serbia per la medaglia d’oro.
Parte alla grande la squadra di Mazzanti. Super Paola Egonu e Miriam Sylla mettono subito alle corde la Cina di Lang Ping e scavano il solco. Da metà set in poi, con un margine costante di 5-6 punti, è solo gestione. Nel finale le azzurre concedono alle cinesi di rientrare ma il set non è mai in discussione. La reazione nelle fasi finali della prima frazione, però, carica le cinesi che cominciano bene il secondo parziale. Anche grazie a qualche imperfezione dell’Italia, le orientali conducono il set e l’ingresso al servizio di Hu nelle ultime battute consente alla Cina di pareggiare i conti grazie a due ace. Il set perso scuote l’Italia che torna a correre e a giocare una gran pallavolo. La Cina va in affanno e prova a inseguire, ma le azzurre tornano avanti nel computo dei set. Il quarto parziale è un condensato di emozioni. Partono meglio le cinesi, le azzurre rientrano in partita, vanno sul 22-19, si fanno riprendere, sprecano due match point e poi, in un turbinio di batti e ribatti, cedono il set 31-29. In tanti si sarebbero demoralizzati per l’occasione sprecata ma l’Italia no. Torna in campo con il coltello tra i denti e dà vita a un tie break di altissimo livello. Si va punto a punto dall’inizio alla fine. Egonu regala due match point, li spreca entrambi con un errore al servizio e un attacco fuori; la Cina ci riprova ma poi è la stessa Egonu (dal 10 pari attacca quasi solo lei) a firmare la vittoria.