I Socceroos arrivano a questo Mondiale dagli spareggi e devono ringraziare ancora una volta i loro veterani per questa qualificazione: il sempreverde Tim Cahill, che non segnava da oltre un anno, stava uscendo dai radar dell'Australia e ha deciso la sfida contro la Siria, mentre capitan Jedinak è stato decisivo (con due rigori) contro l'Honduras.
Saranno loro i leader di una Nazionale che è ripartita da zero dopo la conquista della qualificazione al Mondiale: il ct Postecoglou ha lasciato, al suo posto Bert van Marwijk, che aveva portato ai Mondiali l'Arabia Saudita e si è ritrovato, dopo l'esonero, a guidare l'Australia. Tutto questo 8 anni dopo la finale iridata con l’Olanda, sconfitta dalla Spagna di Iniesta a Johannesburg: lo attenderà un Mondiale diverso da allora, nel quale il primo obiettivo sarà passare il girone, e poi si vedrà.
Nelle mani del tecnico olandese c'è un’Australia ricca di veterani, che sta provando però anche a ringiovanirsi e trovare nuovi leader: nella scorsa Confederations Cup i Socceroos si sono comportati bene facendo sudare la Germania nel girone, e ora cercheranno di fare lo stesso con la Francia sfruttando anche la loro anima ''italiana'': i paisà Troisi e Luongo sono due dei giocatori migliori dei canguri, mentre Trent Sainsbury, il miglior centrale difensivo, in passato ha vissuto sei mesi anonimi all'Inter. Il Mondiale degli australiani non sarà facile, ma i Socceroos lo affronteranno con le armi di sempre: grinta, pressing alto e voglia di non mollare mai.