La partita di Samara, nel bene e nel male, è stata quella di Neymar. Il brasiliano, con il gol dell'1-0, ha aperto le marcature nell'ottavo di finale di Russia 2018 contro il Messico, ma nel corso del match è stato anche protagonista di tanti episodi contestati. Tra simulazioni, esultanze provocatorie (indice portato alla bocca dopo la rete e gesto del pianto) e dichiarazioni al termine della partita, l'asso del Paris Saint-Germain ha ricevuto critiche da tutto il mondo e, in primis, dagli sconfitti. Su tutti, Juan Carlos Osorio, tecnico del Messico, e Miguel Layun, co-protagonista di un intervento che ha causato un'eccessiva simulazione da parte di Neymar.
Non bastasse tutto ciò, nel post partita, a Globoesporte, l'ex Barcellona non ha risparmiato frecciate al Messico: "Hanno parlato tanto prima del match, e ora tornano a casa". Frasi, gesti e provocazioni che non sono piaciute alla Tricolor. Nel corso del match, Layun ha pestato Neymar a bordocampo, ma il brasiliano ha esagerato nell'esternare il suo dolore, al punto da spingere Rocchi ad andare a controllare al Var un contatto che, ovviamente, era più lieve di quanto lasciato trasparire dall'attaccante stesso. "Se non vuole essere sfiorato, cambi sport - dice il terzino del Messico - passa più tempo a terra che in piedi, e gli arbitri gli permettono tutto". Gli fa eco il ct Osorio: "Un comportamento vergognoso, gli arbitri non possono consentire queste sceneggiate e perdite di tempo, per rivedere quella pantomima ci hanno messo 4 minuti". Critiche che, però, non scalfiranno più di tanto Neymar, che si è difeso ribadendo l'intensità della scarpata di Layun e che, soprattutto, è concentrato sul quarto di finale contro il Belgio.