Per tornare al Mondiale, alla Danimarca, serviva un tecnico norvegese: gli scandinavi erano reduci dalle mancate qualificazioni alla scorsa rassegna iridata e a Euro2016, e si sono affidati ad Age Hareide, un passato recente nel Malmo e tanta esperienza. Esperienza che ben si rispecchia nella rosa danese, che nei suoi pre-convocati ha un mix tra ''vecchie volpi'' (Schmeichel, Kjaer, Schone e Bendtner, presente nei 35), giocatori consolidati come Wass e giovani talenti da sfruttare.
Il più atteso, oltre all'altro ''spagnolo'' Pione Sisto, è senza dubbio Kasper Dolberg: l'attaccante dell'Ajax aveva incantato tutti l'anno scorso, quando coi suoi 23 gol complessivi era stato decisivo nell'Eredivisie e nella campagna che aveva portato i Lancieri alla finale di Europa League, ma si è spento nel 2017-18. Per lui, rimasto a furor di popolo, solo 6 gol in una società che ha faticato a ripartire nel dopo-Bosz: Dolberg deve riscattarsi, il Mondiale è fatto apposta per lui.
Sarà il Mondiale del giovane Dolberg, ma anche di un altro talento cresciuto nell'Ajax: dopo la grande stagione col Tottenham, Eriksen dovrà guidare la Danimarca alla qualificazione agli ottavi. Lo farà da leader, e tenterà di compiere un'impresa: gli scandinavi si sono qualificati solo grazie al playoff battendo l'Irlanda, e non sono capitati in un girone proibitivo.