Espoo (Finlandia) 4 agosto 2019 – Due medaglie d’oro mondiali nel giro di un’ora: è questa l’impresa realizzata da Lino Lardo, che ha portato sul tetto del mondo le nazionali Over 50 e Over 55 nel campionato che si è concluso in Finlandia. Che Lardo sia uno dei migliori allenatori italiani lo dicono in molti. Lo dicono soprattutto i giocatori delle squadre che ha guidato. Oggi ha gioito insieme con i suoi azzurri “d’epoca” in una giornata che – pensiamo – resterà indimenticabile. Lino non conosceva nulla del maxibasket. E forse, chissà, pensava che fosse una manifestazione un po’ patetica per nostalgici della palla a spicchi. Poi, dopo avere accettato di guidare le nazionali Over 50 e Over 55, Lino Lardo ne ha scoperto il fascino, ed è probabile che rimarrà a lungo nelle competizioni internazionali del maxibasket. “Sono felicissimo di avere scoperto questo mondo – ci ha detto – Naturalmente il fatto di aver vinto due titoli mondiali mi rende euforico. Ma indipendentemente dalle vittorie che abbiamo conquistato, questa esperienza mi ha toccato positivamente, mi ha dato tante emozioni indimenticabili e mi ha sorpreso. È stato tutto molto più bello del previsto”.
Un esordio con due medaglie d’oro è una rarità assoluta. E poi quest’impresa era stata resa ancora più difficile da fatto che le finali della nazionale Over 50 e della Over 55 sono state programmate alla stessa ora. Lardo doveva scegliere. La partita degli azzurri Over 55 contro la Finlandia era considerata abbastanza facile. Assai più ostica si presentava la finale degli azzurri Over 50 contro la Serbia. Lardo, che è bravo ma non ha il dono dell’ubiquità, doveva fare una scelta. “Ho affidato la finale Over 55 al mio vice - ha riferito – e ho tenuto per me la finale Over 50. L’ho fatto per due motivi: per senso di responsabilità e perché non sono il tipo che evita le scelte e le imprese difficili. Alla fine ho avuto ragione, e adesso io e tutti gli appassionati italiani di basket possiamo goderci due successi mondiali.” Il suo ingresso alla guida delle squadre organizzate da Peppe Ponzoni non è stato immediato, tutt’altro. “Ci ho messo quasi due mesi – ci ha confidato Ponzoni – per convincere Lino. All’inizio la risposta era stata negativa. Poi ho insistito, e alla fine, non senza fatica, l’ho convinto. Avevo la possibilità di scegliere altri allenatori, ma io volevo lui. In Lino vedo tante buonissime qualità, è credo che sia sicuramente adatto a succedere nel maxibasket al grande Alberto Bucci, sia per conoscenze tecniche, sia per doti umane. Aggiungo che, mentre di solito finisco le manifestazioni della Fimba con qualche malumore, stavolta sono proprio felice, non mi succedeva da tanto tempo”. Certo, poteva dare qualche preoccupazione la successione a Bucci, che aveva dato uno sviluppo molto forte al movimento del maxibasket rendendolo sempre più importante. “Il suo è stato un grande esempio – osserva Lino Lardo – me ne sono reso conto lavorando a contatto con il gruppo di giocatori che aveva formato e aveva portato a tante vittorie. Sono contento che all’inizio della finale sia stato osservato un minuto di silenzio in onore di questo grande allenatore”. Non si creda che sia facile dirigere giocatori di cinquant’anni e passa, molti dei quali sono a loro volta allenatori e hanno proprie idee tecniche, senza contare i giocatori con forte personalità. Occorrono doti di apertura e di disponibilità all’ascolto. Ma occorre anche polso fermo. Abbiamo detto poco sopra che Lino Lardo ha estimatori soprattutto fra i giocatori che ha allenato nei campionati in Italia. Ora ne ha aggiunto altri più che soddisfatti della sua guida, e il loro è un giudizio – come dire? – aureo. Da campioni del mondo.
Mario Natucci