Espoo (Finlandia), 1° agosto 2019 – Gli azzurri Over 70 si sono giocati oggi la possibilità di entrare in semifinale. Dovevano però superare l’esame dei maestri Usa. I quali sono stati severi: azzurri bocciati 66-38 e rimandati al girone di consolazione, dove potranno puntare al quinto posto. Se tutto andrà bene, cioè se arriveranno quinti, perderanno una posizione rispetto ai mondiali di due anni fa, quando si classificarono quarti. Domani gli azzurri affronteranno la Russia B, che è alla portata dei nostri. Dopo di che, se vinceranno, se la vedranno con la vincente fra Ucraina e Cile. Il quinto posto, insomma, è un traguardo realistico.
Gli americani, sia chiaro, partivano favoriti. Gli azzurri avrebbero dovuto mettere in campo una prestazione senza sbavature, con tanta grinta e tanta convinzione. Così non è stato: raggelati dalla partenza a razzo degli Usa (12-1 dopo 4 minuti) i nostri si sono intimoriti, la loro grinta è svanita, per non parlare della convinzione. Sicché sono rimaste le sbavature, anche troppe. Paronuzzi ha segnato il primo canestro azzurro su azione, ma poco dopo è dovuto uscire per il riacutizzarsi della tendinite. Peccato, ci sarebbe stato davvero bisogno di un buon tiratore come lui. Coach Sanesi ha fatto notare con rammarico che anche quando erano liberi per concludere, i nostri non prendevano tiri, ma cercavano di scaricare la responsabilità su altri. La manovra così era rallentata, e diventava molto difficile servire in area Bob Quercia. Il quale ha lottato, ha preso botte, ha accumulato 8 tiri liberi, ma, senza adeguati rifornimenti, ha potuto rendere meno di quanto avrebbe potuto. Gli unici a non dimostrare timori riverenziali sono stati Rama e D’Amico. Il veronese non si è lasciato intimorire dai difensori americani e appena entrato ha messo a segno due tiri da fuori su due. Idem per D’Amico, che ha fatto valere la sua stazza. Rama ha poi continuato la sua prestazione positiva conquistando palloni in difesa e concludendo a canestro con una buona continuità. Alla fine è stato il top scorer degli azzurri con 10 punti. Volitiva e caparbia – come sempre, del resto - la prestazione di Comelli e di Gambardella – che è stato in campo secondo noi troppo poco – e di Polo. Soddisfazione, infine, per Bramuzzo e Armatore, che hanno messo a segno i primi punti in questi Mondiali. La formazione statunitense, una volta assicuratasi un largo vantaggio, ha fatto ruotare tutti i giocatori. È una squadra che ha tutto quanto può desiderare un allenatore: buona forma fisica, eccellente attitudine difensiva, altruismo fra giocatori in attacco e in difesa, esecuzioni da manuale, e soprattutto una fluidità di gioco che è il punto di arrivo del basket quando è eseguito a puntino, come i dio dei canestri comanda. La squadra è stata messa assieme da Tom Chestnut, che gli appassionati con i capelli bianchi hanno visto giocare in tornei estivi dei primi Anni Settanta, e che è stato presidente per cinque anni dei Cleveland Cavaliers. Contro l’Italia Tom ha giocato poco, e ha fatto soprattutto l’allenatore. Si sono fatti ammirare i tiratori Puritz (16 punti) e Wagg (8), e c’è stata gloria anche per due giocatori discendenti da emigranti italiani, Di Piero (9 punti) e Rossin (6).
Ecco infine il tabellino degli azzurri:
ITALIA Over 70: Comelli 4, Polo 1, Gambaredella 2, Maresca, Paronuzzi 2, Rama 10, Armatore 2, Cavallini 2, Bramuzzo 2, Quercia 8, D’Amico 4. Allenatore Gianfranco Sanesi.
Mario Natucci