Orlando, 23 agosto 2015. Avanti tutta. La nave azzurra va e punta dritta alla seconda fase. L’Italia Over 50 di coach Bucci si è sbarazzata del Portorico per 87- 43 e gli Over 45 hanno superato la Colombia per 82 - 42 . Anche se i risultati erano previsti, fa sempre piacere vederli ampiamente confermati sul campo. La seconda giornata di gare, inoltre, è generalmente la più insidiosa, quella in cui il fisico non si è ancora bene abituato, la stanchezza gioca brutti scherzi, gli schemi proposti dall’allenatore non sono stati bene assimilati. Forse anche per questo nella nazionale di Bucci si è notata qualche sbavatura nell’esecuzione dei giochi. A tutto questo aggiungiamo che la gara era segnata già dopo il primo quarto, e che gli stimoli non erano molto forti. Niente di preoccupante, per carità. È preferibile che qualche difetto si riveli all’inizio, quando si è in tempo per porvi rimedio. Gli avversari che battevano bandiera panamense – come le navi che non vogliono pagare tasse – per non pagare dazio con gli azzurri, sono partiti pieni di grinta e buona volontà, ma a lungo andare si sono sgonfiati; è rimasta la buona volontà, e nemmeno tanta.
Nel Portorico, dove è stato avviato l’iter legislativo perché diventi il 51° Stato federale degli Usa, il basket è diffuso e popolare quasi come nella loro futura madrepatria, e gli Over 50 affrontati dai nostri non erano sprovveduti come i panamensi della prima giornata. Il coach centroamericano ha individuato in Mario Boni il pericolo numero e ha dato l’ordine di fermarlo a tutti i costi. Pronti, via, i portoricani hanno speso sei falli su di lui, che li ha poi puniti dalla linea dei tiri liberi. Tattica catastrofica, soprattutto perché i contrasti – per non dire le provocazioni - sono da sempre un invito a nozze per Mario, che nel solo primo quarto ha segnato 13 punti aggiungendo 5 rimbalzi. Bullara e Tirel hanno messo altri punti pesanti nel carniere azzurro fissando il punteggio sul 22 – 10 nel primo quarto, e in sostanza la pratica portoricana era quasi liquidata. Il resto della gara è filato via senza sussulti fino alla conclusione logica.
Ponzoni cecchino - Il finale è stato vivacizzato dall’exploit di Peppe Ponzoni, che nell’ultimo quarto ha messo dentro 8 punti con 4 jump su 5 dalla media distanza. Peppe è più vicino ai 60 che ai 50, ma il tempo sembra non passare per lui quando è in campo. C’è poco da dire, la classe non è acqua. E nemmeno la Coca Cola sdolcinata che corre a fiumi da queste parti. Domani, lunedì, la nazionale Over 50 affronterà la Costarica, che è – sia pur di poco – superiore al Portorico. È in palio il primo posto nel girone, l’unico che permette il passaggio alla fase successiva. Pronostico per l’Italia, dalla quale ci si attende un gioco sempre fluido e ad alto livello, secondo le sue grosse possibilità.
Ecco il tabellino degli azzurri di Bucci.
OVER 50, Italia – Portorico 87 – 43
Montecchi 8, Sbarra 6, Venturi 5, Bullara 19, Boni 22, Tirel 9, Solfrini 6, Tortù 1, Ponzoni 8, Bargna, Carera 2.
Anche l’Italia Over 45 non ha penato granché per portare a casa la seconda vittoria. La Colombia si è rivelata avversaria più consistente dell’Argentina affrontata e quasi ridicolizzata nella prima giornata: atleticamente ben messa, ha puntato sul fisico per cercare di arginare gli italiani. Sono volate mazzate a ruota libera sui vari Corvo, Delli Carri, Donati, Carney. Gli arbitri non hanno fatto una piega. E qui va detto che la direzione dei fischietti, prevalentemente statunitensi, è diversa da quella che siamo abituati a vedere in Italia e in generale in Europa. L’hanno sperimentata non solo gli italiani della Over 45, ma anche quelli della Over 50. Soprattutto i lunghi sono usciti dalle gare con i lividi sulle braccia.
Arbitraggio permissivo - I nostri, che hanno accumulato esperienza da vendere, si adeguano, ma questo modo di arbitrare lascia perplessi. Soltanto le mani del tiratore sono sacre e protette; per il resto spintoni, urti assassini, marcature pesanti non pagano dazio, vale tutto. Le squadre slave, che hanno giocatori fisicamente ben piantati e subiscono un’attrazione fatale verso il gioco duro, sono state le più leste nello sfruttare questo andazzo. La cosa più inutile – e anche dannosa - è lamentarsi, soprattutto in campo. Se queste sono le regole, bisogna accettarle e, perché no, trarne vantaggio.
Contro la Colombia gli azzurri di Luca Allegrini hanno aggirato l’ostacolo puntando sul contropiede, che ha il grande vantaggio di eliminare i contatti con gli avversari. Senza contare che il contropiede è l’arma preferita dai nostri Over 45. I quali hanno mostrato anche un buon gioco di squadra. Tutto bene, dunque, anche se la Colombia non era avversaria consistente. Per avere un test veritiero bisogna aspettare la partita di martedì contro la Repubblica Ceca, che ha annichilito i marcantoni della Germania, grandi, grossi da far paura, ma con scarso talento: il che deve far paura agli allenatori tedeschi delle tante formazioni presenti qui a Orlando.
Ecco il tabellino della nazionale di Luca Allegrini:
Over 45: Italia – Colombia 82-42
Antonucci 4, Del Cadia 3, Delli Carri 24, Corvo 16, Donati 6, Giannini, Capone, Mazzella 18, Carney 8, Allegrini, Zeppa 23, Carletti.