BUDVA (Montenegro). Il Montenegro, si concede uno storico bis organizzativo, dando dimostrazione di tenacia e buona memoria, grazie ad Aleksandr Klemenko, presidente della boxe della giovane nazione balcanica, tornata all’indipendenza nel 2006, dopo un referendum che le permise di staccarsi dalla Serbia. Il Montenegro conta circa 630.000 abitanti su una superfice di 13.812 km°, indicativamente l’area del Trentino-Alto Adige e una densità di 48 abitanti per km°. La capitale è Podgorica che sotto la Jugoslavia si chiamava Titograd (città di Tito) con 160.000 unità di residenti. Orograficamente è in gran parte montuoso, con i parchi che occupano il 10% del territorio, mentre la costa adriatica è ricca di strette spiagge, con Budva denominata la Portofino del Montenegro, di grande richiamo turistico a livello europeo. Proprio in questa cittadina di 15.000 abitanti, la boxe a distanza di undici mesi è tornata ad ospitare il campionato europeo youth maschile e femminile (17 e 18 anni), la rampa di lancio delle forze giovanili verso il mondo degli élite. Per L’EUBC, l’ente europeo presieduto da Franco Falcinelli, con grande lungimiranza, la rassegna in questione è il fiore all’occhiello di una vastissima attività, con tornei senza soluzione di continuità, che comprendono tutte le nazioni europee, oltre agli altri campionati europei di categoria (schoolboy e girls, junior e U22, tornato alla ribalta a Roseto degli Abruzzi lo scorso agosto). Seguendo le nuove direttive dell’Aiba, le categorie sono aumentate. Dodici femminili: 48, 50, 52, 54, 57, 60, 63, 66, 70, 75, 81 e +81kg. Tredici maschili: 48, 51, 54, 57, 60, 63.5, 67, 71, 75, 80, 86, 92 e +92.
Lo stesso presidente Franco Falcinelli ha dato il benvenuto sia agli organizzatori che alle squadre: “Dal 15 al 23 ottobre la città di Budva ospiterà i Campionati Europei Giovanili 2021. Il presidente Alexander Klemenko, che di recente ha preso le redini della Montenegro Boxing Association, ha istituito un LOC che garantirà un'organizzazione di successo dell'evento. La partecipazione è decisamente significativa sia per il numero di nazioni che per gli atleti partecipanti: 38 Paesi e circa 380 pugili. Come sempre l'AIBA con il supporto di Gazprom darà un valido supporto per la buona riuscita dell'evento che ribadisce la volontà dell'EUBC di garantire la necessaria attenzione allo sviluppo del pugilato giovanile nel nostro continente. L'AIBA assegnerà ai medagliati ambiti premi in denaro per favorire la continuità e l'impegno dei giovani talenti verso traguardi sportivi più prestigiosi”. La regia organizzativa dell’importante rassegna è affidata al Direttore Esecutivo EUBC, Alexander Egorov una garanzia in merito, sia per la vasta esperienza che la capacità di risolvere senza mai alzare la voce i numerosi problemi che queste manifestazioni comportano. Oggi l’Italia guidata dal Raffaele Esposito, come tutte le altre nazioni, si è presentata con otto atleti e altrettante ragazze. I maschi affidati a Fabrizio Cappai e Francesco Stifani, sono Alessio Camiolo (51), Fabio Crobeddu (54), Christian Chessa (57), Alexandru Bindar (60), Raffaele Piccolo (66), Lorenzo Frugoli (75), Samuele Giuliano (80) e Paolo Caruso (86). Queste le atlete agli ordini di Valeria Calabrese e Gianfranco Rosi: Jessica Erbasecca (48), Sophia Mazzoni (50), Aurora De Persio (52), Giorgia Paradisi (54), Michela Caccamo 57, Carlotta Abbate (60), Damiana Trischitta (66) e Chiara Saraiello (75). Fisioterapista: Giuseppe Russo, arbitro: Alberto Lupi.
I maestri Cappai e Stifani, hanno dovuto rinunciare a Yoel Angeloni la punta della squadra, sofferente ad una spalla, costretto ad operarsi a tempi brevi: “Una brutta sorpresa che ci priva dell’elemento migliore. Speriamo che il sorteggio non ci penalizzi subito. Facciamo affidamento su Camiolo, Chessa e Bindar sceso a 60 kg. Sono bravi ma questa edizione è davvero difficile, tutte le nazioni hanno svolto una preparazione e in particolare Russia, Ucraina e Azerbajan si presentano con elementi che hanno alle spalle centinaia di match. Contro un ottimo elemento come il massimo Paolo Caruso, che ha dieci incontri alle spalle, è arduo andare avanti. Comunque i ragazzi sono preparati al meglio e saliranno sul ring per vincere”. Da segnalare il ritorno di due lombardi (Chessa e Bindar) in azzurro, in un campionato europeo youth.
Valeria Calabrese, ha le idee chiare: “Dopo l’ottimo esito del 2019, con le azzurre al vertice, capaci di vincere tre ori (Prisciandaro, La Piana e Gemini) e altri podi, l’assenza nel 2020 a causa del Covid 19, è stata deleteria perché tutte le migliori sono diventate élite e le ragazze che avrebbero dovuto fare utile esperienza sono rimaste ferme. Il nostro handicap è proprio la mancanza di esperienza, lo stop forzato del 2020 e quindi i pochi match disputati. Porto a Budva quattro debuttanti del 2004, la Abbate e la Mazzoni che hanno disputato gli europei jr. 2019, la Erbasecca forse la più esperta, oltre alla De Persio, che mi è piaciuta al torneo di Sarajevo. Ad Assisi abbiamo lavorato molto bene e conto anche su Caccamo che, sempre in Bosnia pur perdendo si è ben comportata contro Bojana Gojkovic, la star del Montenegro che ha vinto gli europei jr e quelli youth negli ultimi anni e si presenta da favorita assoluta davanti al pubblico di casa. La Tischitta e la Saraiello debbono fare esperienza, ma anche provare a vincere”.
La rassegna 2021 è forse la più importante nella storia di un torneo arrivato alla 31° edizione nel maschile e alla 12° tra le youth. I numeri parlano chiaro: 38 nazioni al via, 36 maschili e 29 femminili, con 244 uomini e 123 donne. A parte l’edizione 2020 sempre a Budva, falcidiata dalla pandemia, con 22 nazioni presenti, con 123 atleti e 62 atlete, a Sofia nel 2019, sembrava si fossero toccati numeri insuperabili, con 36 nazioni (213 pugili) per i maschi e 27 (126 iscritte) per le ragazze. Stavolta, nonostante l’assenza della Francia e delle nazioni britanniche (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda), dovute al ricambio generazionale, Budva segna il successo del torneo youth. La star inglese Caroline Dubois, classe 2001, che vinse l’oro europeo e mondiale youth nel 2018, delusa per il mancato podio a Tokyo, è passata professionista, anche se ha dichiarato che punterà a vincere i Giochi del 2024 a Parigi. Le 38 nazioni iscritte sono Albania, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Israele, Italia, Kosovo , Lettonia, Lituania, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Ucraina. In totale 367 atleti in partenza. Tutti i membri della delegazione devono presentare i loro test PCR eseguiti entro 72 ore prima dell'arrivo in Montenegro. La sicurezza di tutti i partecipanti, i continui controlli medici, il distanziamento sociale, i preparativi igienici, l'uso di mascherine e tutti i controlli sanitari saranno rispettati. Il calendario prevede domani i sorteggi e da venerdì 15 ottobre l’avvio degli incontri, fino al 20 eliminatorie e quarti. Il 21 e 22 le semifinali. Sabato 23 ottobre le finali. Sono presenti quattro ori femminili del 2020: la locale Gojkovic, la romena Marin, la russa Amineva e l’ucraina Gorbatenko, la vice europea Kirienko (Russia), oltre a Kokarjan (Armenia), Arroyo (Spagna), Chiper (Moldovia), Szeremeta e Marcinkowska (Polonia) giunte al bronzo. Tra gli uomini, il russo Shendryk oro 56 kg., l’ucraino Gorbatenko nei 91, il bulgaro Dzhurov, argento sempre nei 56, oltre a diversi atleti saliti sul podio più basso. Lo scorso anno la Russia ottenne 4 ori maschili e 5 femminili, l’Ucraina tre nei maschi, nessuno al femminile, dove la Polonia ne ottenne due, uno al Montenegro, alla Romania e alla Moldovia. Negli uomini, gli altri ori se li sono divisi la Bulgaria (2) e il Montenegro (1). Le proiezioni per il 2021, vedono confermato il dominio di Russia e Ucraina, giunte a ranghi completi a Budva, nutrono ambizioni l’Azerbajan (nel maschile), Bulgaria, Armenia, Ungheria, Romania, Moldovia e la Turchia. Ci sono nazioni come il Montenegro che oltre alla punta Gojkovc, conta su Gacevic, Lijesevic e Radenovic, bronzo 2020, per una presenza di qualità. Lo stesso può dirsi della Spagna. Altre nazioni come Croazia, Serbia, Bielorussia, Georgia, Repubblica Ceca, Germania e Grecia, in parte anche Svezia, Lettonia, Lituania, Israele e anche l’Italia che non hanno il campioncino, ma buoni elementi per non lasciare Budva a bocca asciutta. Si combatte al Mediterranean Sport Center, la struttura che ospita altri sport, dal basket al volley e che per una settimana offrirà il meglio europeo delle speranze in guantoni.
Giuliano Orlando