Morte Demoitié, bufera sull'Uci: "Troppi incidenti in corsa"

Pubblicato il 28 marzo 2016 alle 13:10:56
Categoria: Notizie Ciclismo
Autore: Redazione Datasport.it

Sgomento, tristezza e tanta rabbia nel mondo del ciclismo per la morte di Antoine Demoitié, il 25enne ciclista belga che ha perso la vita a causa delle ferite riportate durante la Gand-Wevelgem dopo essere stato travolto da una moto. Mentre la Wanty-Gobert, la squadra dello sfortunato corridore, si chiude nel proprio dolore, i media belgi si scagliano contro l'Unione ciclistica internazionale. Il quotidiano Le Soir, che elenca una serie di incidenti simili a quello di Demoitié avvenuti negli ultimi mesi, accusa l'Uci di non fare abbastanza per garantire la sicurezza dei corridori, circondati da troppi veicoli (auto e moto) delle squadre e dell'organizzazione. Solo a febbraio, ricorda Le Soir, il ciclista belga Stig Broeckx era stato investito da una moto durante la Kuurne-Bruxelles-Kuurne riportando varie fratture.

E' tanta anche la rabbia di Gianni Bugno. L'ex ciclista, vincitore del Giro d'Italia nel 1990 e attuale presidente dell'Associazione internazionale ciclisti professionisti (Cpa), si sfoga in una nota ufficiale diramata dalla stessa associazione: "In questo momento di tristezza e dolore per la morte di Antoine non vogliamo fare polemiche ma è tanta la frustrazione che abbiamo dentro - le sue parole -. Tutti i corridori chiedono che sia immediatamente fatta luce sulla dinamica dell'incidente, sulle circostanze che lo hanno provocato nonché sulle eventuali responsabilità delle parti coinvolte. Abbiamo sempre sostenuto che la sicurezza dei corridori deve essere al primo posto nelle discussioni delle alte sfere del ciclismo e all'ultima riunione del Consiglio del ciclismo professionistico abbiamo espressamente chiesto che vengano comunicate in fretta le strategie elaborate recentemente per il miglioramento della sicurezza durante le corse".