A Madrid è partita la nuova stagione della Honda che ha presentato oggi la RC213V, la moto che scenderà in pista nelle gare del prossimo Motomondiale e che sarà a disposizione di un vero e prorpio "dream team": il confermatissimo campione in carica Marc Marquez e il connazionale Jorge Lorenzo, arrivato dopo un biennio alla Ducati. Il duo spagnolo in carriera ha totalizzato la bellezza di 12 titoli mondiali, 138 vittorie e 268 podi, numeri impressionanti che confermano la forza del team giapponese che vuole difendere i due titoli, piloti e costruttori, conquistati nel 2018. La presentazione della moto è stata anche l'occasione per festeggiare un importante anniversario: lo storico sodalizio con lo sponsor Repsol, che dura ormai da 25 anni. "Stiamo cercando ogni anno di progredire, ci poniamo standard molto alti e crediamo che non ci sia connubio migliore della Honda Hrc e la Repsol per ottenere il nostro obiettivo, quello di fare la differenza in MotoGP", ha sottolineato Tetsuhiro Kuwata, Director Hrc. Sul palco insieme ai piloti hanno partecipato all'evento anche due glorie del passato: Doohan e Criville.
Prime dichiarazioni da parte dei due protagonisti che non vedono l'ora, nonstante i rispettivi acciacchi, di scendere in pista con la nuova moto."Sono nella squadra dei miei sogni, non ho mai pensato di cambiare. È stato uno degli inverni più noiosi, ho dovuto sacrificarmi per recuperare al meglio dopo l'operazione alla spalla. Sto lavorando, non sono ancora al 100%, ma cercherò di arrivare più vicino possibile al top alla prima gara in Qatar. Qualche settimana fa il dolore era molto forte, per cui ho preferito restare qualche giorno in più in ospedale, ma ora sono quasi pronto", ha commentato il campione in carica. Grande entusiasmo anche da parte del suo nuovo compagno di squadra che ha confessato che "essere alla Honda Hrc è il sogno di ogni pilota, ma è anche un privilegio e una responsabilità: la pressione c'è, non posso negarlo, ma è la stessa che hai quando devi ottenere dei risultati agli inizi di carriera. È lo stesso di allora, ma adesso in più c'è l'esperienza". Il maiorchino, a proposito dell'infortunio allo scafoide che lo hanno costretto a operarsi settimana scorsa, ha poi rassicurato i tifosi: "Siamo nel 2019, le tecnologie mediche aiutano molto. È stata un'operazione complicata, poteva richiedere anche 6-7 mesi di recupero. L'obiettivo è arrivare in Qatar al meglio".