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Valentino Rossi può tirare un sospiro di sollievo. Il Tar delle Marche ha infatti respinto un ricorso dei vicini di casa del pilota che mirava a far chiudere il suo ormai famoso “ranch”. L’azione legale era stata intentata dai residenti delle ville vicine alla sua pista personale e sede della Academy a Tavullia. Secondo i concittadini del Dottore l’utilizzo della pista da motocross comportava disagi a causa del rumore e della polvere alzata oltre a contestare le modalità e le procedure di costruzione. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha però dato ragione al pilota, giudicando i ricorsi presentati. “in parte improcedibili, in parte irricevibili e in parte respinti”.
In sostanza è stato accertato che l’azienda incaricata di costruire la pista e le strutture non abbia commesso illeciti. “La variante urbanistica è stata sottoposta a valutazione ambientale strategica ed ha ottenuto il parere favorevole della Provincia”: il tribunale ha attestato che il cambio di destinazione del territorio era stato dunque autorizzato. Per quanto poi riguarda le lamentele sul rumore l’organo giudicante ha così deliberato: “Gli orari di funzionamento dell’impianto non coincidono con le ore dedicate al riposo pomeridiano e notturno delle persone. Lo studio dell’Arpa -l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale- ha giudicato completo ed approvato lo studio di impatto acustico, visto che in nessuna delle verifiche eseguite dall’Arpa negli ultimi anni il valore limite di emissioni è risultato superato”. I vicini di Valentino potranno ora rivolgersi in appello al Consiglio di Stato.