Un'altra stagione se ne è andata, dopo altre emozioni, altri duelli, e soprattutto sorprese. Non dimentichiamo come era cominciata, tra un Lorenzo al debutto in Ducati, un Iannone con desiderio di rivincita in Suzuki, un Vinales presentatosi in Yamaha con la voglia di spaccare il mondo, ed un Rossi in grave difficoltà sin dai primi test. E quelli che hanno fatto parlare meno nei test invernali, paradossalmente sono stati i mattotori di questo 2017, nonché superbi duellanti: Marc Marquez ed Andrea Dovizioso.
Fenomeno Vinales, ma Rossi è il leader
Il mondiale parte con il consueto trittico extraeuropeo, cui si arriva dopo sessioni di test invernali che hanno visto svettare sempre Maverick Vinales. Ed è proprio lui a dettare legge nella prima tappa di Losail, dopo una bella gara che lo vede svettare su un gran Dovizioso e su un Rossi che si ritrova sul podio dopo aver faticato per tutto l'inverno. Seguono le Honda, mentre ci sono tanti rimpianti per Zarco e Iannone, velocissimi ma finiti a terra. In Argentina a cadere è Marc Marquez, che si ritira mentre è al comando spalancando la strada alla doppietta Yamaha, con Vinales primo davanti a Rossi e ad un ottimo Cal Crutchlow. Fuori pure Dovizioso, la cui rimonta dalle ultime file finisce dopo il contatto con Aleix Espargaro. Ad Austin invece vince per la quinta volta consecutiva Marquez seguito da Rossi e Pedrosa, e stavolta a sbagliare è Vinales che finisce per terra. Dopo dei test da incubo, Valentino si ritrova incredibilmente in testa al campionato dopo tre Gp.
Yamaha: arriva l'Europa, arrivano i problemi. E spunta Dovizioso
Il Dottore crede che le prove peggiori siano alle spalle, ma non può prevedere la crisi Yamaha che sta per materializzarsi. Succede subito a Jerez, dove le Honda fanno doppietta (vince Pedrosa su Marquez), Lorenzo dà segni di vita e coglie il primo podio su Ducati mentre le M1 steccano, con Vinales 6° e Rossi 10°. Tutto sembra tornare alla normalità in Francia, dove vince Vinales e Rossi cade all'ultimo giro quando era in lotta col compagno, e tra i ritirati c'è pure Marquez. Arriva poi il momento di Dovizioso, che fa sue la tappe di Mugello e Barcellona, battendo Vinales nel primo caso e Marquez nel secondo, ed è proprio in Catalogna che la Yamaha stecca di nuovo, con le M1 in crisi per il caldo e la gestione delle gomme, ed arriva appena un 8° (Rossi) e 10° (Vinales) posto. Vinales è leader con 111 punti, contro i 104 del Dovi, i 92 di Pedrosa, gli 86 di Marquez e gli 83 di Rossi, ma è evidente che sulla Yamaha ci sono problemi.
Urlo Rossi ad Assen, poi è solo Marquez vs Dovizioso
Valentino “risorge” ad Assen dove vince in volata su Petrucci, ottimo 2°, e Marquez, (Dovi è 5°, Vinales cade). Il numero 93 fa sue le tappe del Sachsenring (bel duello con Folger) e di Brno, dimostrandosi ancora una volta il migliore con condizioni meteo variabili e di cambio moto. In questi due Gp faticano gli avversari, con Dovizioso 8° in Germania e 6° in Repubblica Ceca, Vinales 4° e 3° e Rossi 5° e 4°. L'unico in grado di rispondere è Andrea Dovizioso, sempre più uomo Ducati (notevoli le difficoltà di adattamento di Jorge Lorenzo alla Desmosedici), che vince in Austria dopo un duello mozzafiato proprio con Marquez e si ripete a Silverstone, nel giorno in cui Marc si ritira con il motore della sua Honda in fumo. Perdono ancora terreno le Yamaha, con Vinales e Rossi rispettivamente 6° e 7° a Spielberg ed entrambi sul podio in Inghilterra. Per Rossi le cose si complicano ancora di più alla vigilia di Misano, riportando una frattura in allenamento: il Dottore è costretto a saltare la prova nella Riviera che finisce nelle mani di Marquez, bravissimo a trionfare in una domenica bagnata davanti a Petrucci e Dovizioso, con Vinales costretto ad accontentarsi della quarta piazza dopo la pole del sabato. Altro colpo di Marquez ad Aragona, dove lo spagnolo coglie il quinto successo stagionale davanti a Pedrosa e Lorenzo, seguiti da Vinales, Rossi (applausi al rientro dall'infortunio), A. Espargaro e Dovizioso, che perde punti importanti rispetto a Marquez, ora leader solitario della classifica con 224 punti, +16 sullo stesso Dovi, +28 su Vinales, +54 su Pedrosa e +56 su Rossi, con questi ultimi non ancora matematicamente ma logicamente fuori dai giochi iridati.
Fino alla fine, è sempre Marquez-Dovizioso
Il mondiale così vive la sua fase decisiva nelle ultime quattro prove, con le prime tre tutte di fila una domenica dopo l'altra. La prima tappa è in Giappone, dove sotto la pioggia Marquez e Dovizioso danno vita ad un duello fantastico con il ducatista che la spunta all'ultimo giro, mentre un bravissimo Petrucci coglie il quarto podio stagionale. Fuori Rossi e Pedrosa, appena 9° Vinales. In Australia però Marquez vince con gli interessi, e complica maledettamente la corsa iridata del Dovi, in difficoltà per tutti e tre i giorni di Phillip Island e solo 13°, cosa che lo fa sprofondare a -33 ad appena due Gp dal termine. Sul podio le Yamaha, ma il 3° posto non basta a Vinales per rimanere ancora nella lotta iridata. Dovizioso però non demorde e sotto la pioggia di Sepang vince davanti a Lorenzo, che completa una grande doppietta Ducati davanti a Zarco, mentre un calcolatore Marquez non rischia e si accontenta della quarta piazza. Si arriva alla prova finale di Valencia con Marquez in vantaggio di 21 punti, e sarà proprio Marc a spuntarla, chiudendo terzo dietro a Pedrosa e Zarco, mentre il Dovi darà tutto finendo però per cadere. E' il sesto titolo per il numero 93, il quarto in cinque anni nella classe regina.
Articolo scritto da Matteo Novembrini