Marc Marquez 10
Non si è mai visto una che in una stagione cade così tante volte (comprendendo ovviamente anche libere e qualifiche) ma che poi riesce a portare a casa risultati così strepitosi. Nessuno a 24 anni ha mai potuto vantare un numero così alto di titoli, ciò che fa impressione è la sua percentuale di vittorie in classe regina: quattro campionati vinti in appena cinque anni, e la sensazione è che abbia appena cominciato...
Andrea Dovizioso 10
Grazie lo stesso Dovi, è il coro unanime che si alza nel box Ducati ma non solo. Sei vittorie vanno oltre le più rosee aspettative, la convivenza con Lorenzo doveva schiacciarlo invece diventa una stimolo, è lui la più grande sorpresa del 2017, ha lottato e soprattutto emozionato, vuole esserci di nuovo l'anno prossimo.
Maverick Vinales 8
Le premesse dopo dei test invernali molto promettenti erano altre, ma se non sono state rispettate la gran parte della colpa non è sua. Il dato più grave è non vincere più da maggio in poi, è deluso ma sicuramente il 2017 è stato una palestra importante, soprattutto nel lavoro e nello sviluppo tecnico della moto.
Johann Zarco 8
Dopo Dovizioso la più grande sorpresa dell'anno, si trova subito a meraviglia sulla M1 del 2016 e va forte come i migliori in ben più di un'occasione, qualche errore lo commette pure lui ma è anche normale per un debuttante nella classe regina.
Danilo Petrucci 8
Ottima stagione con picchi fantastici, vedi i quattro podi che porta a casa in questa annata ampiamente positiva. Sul bagnato è uno dei migliori, ma è cresciuto ancora e con il supporto di un top team farebbe sudare sette camicie a tutti i compagni di squadra. Se solo non ci fossero Dovi e Lorenzo sulle Ducati ufficiali...
Valentino Rossi 7
Stagione strana, forse unica anche per uno con la sua carriera ultraventennale. Si ritrova a combattere in più di un'occasione con la moto piuttosto che con gli avversari, nonostante questo vince ad Assen, chiude quinto con una gamba fratturata e fa vedere che è ancora della partita.
Cal Crutchlow 7
Tanti alti e bassi, tra grandi gare ed errori sin troppo banali, un solo podio in Argentina che è il miglior bottino della stagione 2017, non all'altezza di quella passata ma comunque molto buona.
Jack Miller 7
Stravince il duello in famiglia con Rabat, ma rispetto a Crutchlow (l'altro pilota che guida una Honda clienti) ha ancora da lavorare. Alterna gare buone ad altre meno buone.
Alvaro Bautista 7
Esperienza mista a velocità, ne esce un campionato per lui positivo con il 4° posto di Termas de Rio Hondo come miglior risultato, nessun problema a vincere il confronto interno con Abraham.
Aleix Espargaro 7
La classifica non rispecchia fino in fondo quel che ha fatto vedere quest'anno, è stato un faro per l'Aprilia che con lui è cresciuta e che con lui ha iniziato a vedere posizioni ben più nobili rispetto al recente passato, resta ancora molto da fare ma l'inizio è buono. L'unica pecca sono i troppi ritiri in gara.
Pol Espargaro 7
Stesso voto del fratellone, perchè anche Pol ha fatto il suo in questa stagione di debutto per la sua Ktm, protagonista di una crescita interessante nel corso del campionato. Sbaglia poco ed è quasi sempre davanti al compagno Smith.
Daniel Pedrosa 6
Inizio di campionato migliore rispetto agli ultimi anni, ma ancora una volta viene devastato dal confronto con Marquez. Un buon numero di podi e due vittorie, entrambe in Spagna.
Jonas Folger 6
Posizione privilegiata ed al tempo stesso scomoda la sua, perchè ha disposizione una M1 2016 clienti ma anche il box condiviso con un compagno veloce come Zarco. Non vale il francese ma pure lui ha avuto le sue giornate di grazia, l'infortunio gli fa finire anzi tempo la stagione.
Scott Redding 6
Annata abbastanza anonima, poche volte si fa notare e si ritrova a sgomitare quasi sempre in mezzo al gruppo, senza mai uscire dalla mediocrità. Paga il fatto che il miglior pilota clienti su Gp16 sia Bautista, non lui.
Alex Rins 6
Stagione del debutto in classe regina resa terribilmente complicata da una Suzuki che non va e da un infortunio che lo tiene fuori per ben 5 Gp. Quando torna in forma inizia a far vedere qualcosa di interessante, ma dall'anno prossimo vuole molto di più.
Loris Baz 6
Fa il suo e forse di più, perchè con una Gp15 si mette dietro in classifica il compagno Barbera che guida una Gp16.
Jorge Lorenzo 5
Ha la scusante non banale di essere al primo contatto con una moto difficile come la Desmosedici, la crescita durante l'anno è tangibile ma forse non abbastanza. Spera di tornare al top dal 2018.
Andrea Iannone 5
In termini di prestazione la miglior gara è quella di Losail, poi praticamente scompare sotto il peso di dover essere la “guida” in squadra con una moto complicata. Troppi errori, tante cadute e la sensazione di non dare mai quell'apporto (in pista e fuori) che la squadra vorrebbe.
Karel Abraham 5
Ampiamente battuto dal compagno Bautista, un campionato passato per lo più nell'anonimato.
Tito Rabat 5
E' il peggiore tra i clienti Honda, deve sempre faticare più del dovuto per prendere qualche punto.
Hector Barbera 5
Battuto dal compagno Baz che guida una moto più vecchia della sua, non ci siamo.
Bradley Smith 5
Il suo apporto allo sviluppo della moto non è trascurabile, però in pista fa vedere meno di quello che potrebbe far vedere, ed infatti il compagno in Ktm Pol Espargaro lo batte senza grossi patemi.
Sam Lowes 2
Stagione a dir poco disastrosa, schiacciato dalla competitività che trova nella classe regina, sceglie di fuggire dopo un solo anno nella più comoda Moto2. Imbarazzante il confronto con l'altra Aprilia del compagno Aleix Espargaro, questo campionato rischia di pesare come un macigno sulla sua carriera.
Diamo un “senza voto” ai piloti che hanno corso quattro gare o meno come Michele Pirro, Mika Kallio, Katsuyuki Nakasuga, Sylvain Guintoli, Michael Van der Mark, Takuya Tsuda, Hiroshi Aoyama, Broc Parkes e Kohta Nozane.
Articolo scritto da Matteo Novembrini