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Rivivi le emozioni del Gp delle Americhe
Marc Marquez 10
Chi era stato tanto ingenuo da credere che quest'anno sarebbe andata come è andata in Qatar? Marquez è sempre Marquez, su questo non ci piove ed oggi ha ricordato alla concorrenza chi è il campione del mondo. L'America per lui si conferma terra dei sogni: sei vittorie su sei, di cui tre di fila ad Austin.
Andrea Dovizioso 9
Era da tempo che aspettava momenti così. Dopo un 2013 di sofferenza, lo scorso anno ha iniziato ad intravedere la luce, e quest'anno invece se la ride e se la gode. Meritatamente, perché è stato il perno della rinascita Ducati. Finalmente può divertirsi.
Ducati 9
Dopo Losail, la riprova di Austin è andata bene, su una pista dove le frenate sono presenti in buon numero, un aspetto che a Borgo Panigale temevano di più. Se nelle prossime due o tre gare vedremo ancora questa Desmosedici, non ci sarà da esitare nell'inserirla tra i protagonisti per il titolo.
Valentino Rossi 8
"Un podio può andarci bene ad Austin". Eccolo, il suo podio. Aveva detto che la pista texana non era la più indicata per la M1, invece, anche se il degrado gomme è eccessivo (e su questo ci sarà da lavorare), non è andato affatto male. Mica si può sempre vincere...e resta primo nella classifica piloti.
Jorge Lorenzo 8
Sì, se lo merita tutto lo stesso voto di Rossi, anche se gli arriva dietro. Alle prese con una brutta bronchite, corre indebolito ed imbottito di antibiotici, quindi la corsa che fa è una corsa di valore, in cui dà il meglio nella seconda parte. Insomma, chiudere quarto con bronchite su una pista sfavorevole non è affatto male, no?
Andrea Iannone 7
Altra buonissima prova, non c'è che dire. Peccato solo per essere partito indietro, cosa che lo obbliga ad essere più aggressivo nei primi giri e quindi ad usurare di più le gomme, finendo infatti la gara con un bel po' di usura. Ma la prestazione c'è ed anche la gestione gara, punto debole dello scorso anno, è notevolmente migliorata. Avanti così.
Bradley Smith 7
Caspita, che gara. Nei primi giri ha gli stessi tempi di Marquez, Dovizioso e Rossi, poi come era prevedibile perde contatto con i primi però alla fine coglie un ottimo sesto posto, che è oro colato se si pensa che guidava una Yamaha su una pista non favorevole alla M1.
Suzuki 7
Altra buona prova per la Suzuki, che si è fatta trovare prontissima in questo suo ritorno nel Motomondiale. La potenza del motore non è eccezionale, però il resto del progetto è buono ed i primi risultati, positivi, sono arrivati.
Hiroshi Aoyama 6
Nessuno gli aveva chiesto di stare dietro a Marquez, per carità, però un 18° tempo in qualifica ed un 11° posto in gara non sono qualcosa di esaltante. Forse aveva bisogno di un week-end per riabituarsi alle situazioni d Gp. Sufficienza sulla fiducia.
Aprilia 4
Il metro di paragone più logico sarebbe la Suzuki, se però si guarda cosa ha fatto in due gare la Suzuki e cosa ha fatto l'Aprilia, viene un senso di nausea. C'è una montagna da scalare.
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