MotoGP, Americhe: la presentazione

Pubblicato il 8 aprile 2015 alle 08:00:55
Categoria: Moto GP
Autore: Redazione Datasport.it

Possiamo dire tutto, tranne che il Motomondiale non sia entrato nel vivo. Sì, perchè è bastata una gara, una ed una sola gara, per ritrovarci già con l'imbarazzo delle scelta per i tantissimi temi messi a disposizione dal Gp del Qatar: il capolavoro di Rossi, la rinascita Ducati, l'inattesa sconfitta di Marquez ed il suo record di velocità (ha passato quota 350 chilometri orari!), il forfait di Dani Pedrosa, la richiesta di Stoner che si era offerto come sostituto di Camomillo ed il no come risposta della Honda. Insomma, ce n'è veramente per tutto e tutti.

Ma partiamo con ordine ed iniziamo dallo scenario, vale a dire il nuovo circuito di Austin, per questa seconda tappa del Motomondiale. Una pista che sulla carta dovrebbe essere favorevole alla Honda (anche se ormai si può dire direttamente Marquez), che in Texas ha fatto sempre la voce grossa nelle due edizioni sin qui disputate su questa pista, dominando in lungo ed in largo in entrambe le occasioni. Un'eventualità che non è da scartare, vuoi perchè a dirlo sono le caratteristiche del tracciato e della Hrc, vuoi perchè dopo la delusione del Qatar Marc vuole subito tornare ad incarnare le vesti del dominatore, tornando a girare quella parte che gli è riuscita benissimo lo scorso anno. C'è però chi vuole stracciare il copione che da due anni va in scena ad Austin e vuole regalare sorprese come a Losail: il primo di questi è ovviamente Rossi, tornato a guidare la classifica generale per la prima volta dal 2010, che però avverte: ”Abbiamo fatto ottimi miglioramenti, ma Austin non è la nostra pista preferita ed i due lunghi rettilinei sono punti deboli per noi: un podio può andar bene”. Gli fa eco Lorenzo:”Siamo carichi, ma Austin non si adatta ala nostra moto”.

Chi vuole ancora stupire è chiaramente la Ducati, che dopo il doppio podio di Losail, per via dei regolamenti delle Factory-2, categoria in cui rientra la Gp15, dovrà utilizzare due litri di benzina in meno (si passa da 24 a 22, ma comunque sempre due litri in più di Honda e Yamaha), anche se la banda capitanata da Dall'Igna, Dovizioso e Iannone non fa che ripetere che non sono i vantaggi regolamentari che fanno andar forte la Rossa. Infatti, insieme ad un pizzico di delusione per una vittoria sfumata sul finire di Gp, c'è anche una grande soddisfazione per aver azzeccato finalmente un progetto giusto, che addirittura fa paura alle giapponesi. In Texas la squadra di Borgo Panigale va per confermare quanto di buono fatto vedere in Qatar, con obbiettivo reale quello di confermarsi a livelli top sia in prova che in gara. Vada come vada, speriamo solo di vedere una gara bella ed entusiasmante come quella del Qatar.