E' un mondiale “strano”, diciamo così. Errori su errori, avversari che ruotano a turno, chi va bene una domenica e sbaglia quella successiva e chi invece fa il contrario, il tutto con una sola costante: Marc Marquez.
A dirla tutta, neanche Marc è stato esente da errore in queste prime sette gare di campionato, con la balorda domenica argentina e l'inattesa caduta del Mugello a macchiare un percorso stagionale altrimenti assolutamente eccezionale. E questo si vede in classifica, con Marc in vetta al campionato con 115 punti, con 27 lunghezze di vantaggio su Rossi, 38 su Vinales e 49 sulla coppia Ducati. Già, ma chi è il vero antagonista del numero 93?.
Proprio alla luce dei tanti errori di quasi tutti i piloti (in buona parte dovuti a delle gomme, le Michelin, che non perdonano la minima sbavatura), oggi è difficile dare un nome certo. Marquez ha indicato in Rossi il rivale più pericoloso, dicendo di basarsi semplicemente sulla classifica. Ma i fattori in ballo sono tanti ed è difficile dire con certezza chi sarà l'ostacolo maggiore tra Marc ed il titolo numero cinque in classe regina.
Dando per candidati poco credibili i seppur bravi Zarco, Petrucci, Iannone e Crutchlow, la lista degli avversari di Marc Marquez si riduce ai box Yamaha e Ducati ufficiali. Il duo Yamaha oggi è il più vicino in classifica ma anche quello tecnicamente meno efficace, per via di una M1 che non ha al momento il passo per vincere un Gp. Merito di Rossi, forse quello che ha sbagliato meno in stagione in relazione al mezzo che guida, essere a “soli” 27 punti dalla vetta, e lo stesso vale per Vinales, unico pilota insieme a Petrucci ad aver marcato punti ad ogni gara. Maverick però è stato complessivamente meno veloce di Valentino e pare soffrire di più i limiti di questa M1. A loro favore, i piloti Yamaha hanno il fatto di concretizzare quasi sempre il potenziale della moto, cosa che invece non si può dire per i piloti Ducati. Dovizioso è già al terzo ko, mentre Lorenzo, nonostante i due successi consecutivi, paga un inizio di stagione disastroso. Però, la Desmosedici è molto più performante della M1, e questo è il vantaggio di cui dispongono Jorge e Andrea.
Per ora, Marquez fa bene a non sottovalutare nessuno, perchè tutti possono essere pericolosi, sebbene nessuno a lui pare far paura sul serio. La sensazione è che tutto siano nelle mani di Marc, il quale evitando di incappare in errori stile Argentina o Mugello avrebbe già una buona fetta di titolo in mano.