Fossimo nel ciclismo, parleremo di ciclista che si stacca dal gruppo e va ad aggredire la tappa, provando ad andare in fuga. Ecco, questo sta facendo Marc Marquez: tre vittorie consecutive, +36 sul primo inseguitore e, appunto, primo tentativo di fuga nella stagione.
Avevamo detto di non parlare di fuga alla vigilia di Le Mans anche in caso di un'altra vittoria di Marquez, ma il successo in terra francese per il numero 93 non è stato un successo normale, perchè Marquez e Zarco sono finiti a terra lasciando nel piatto 25 punti tondi allo spagnolo, il quale non se lo è fatto dire due volte, ha scartato il regalo e ringraziato. Mettendosi in una situazione comoda, molto comoda, nonostante siano state disputate appena cinque delle 19 gare in calendario.
Il problema, per gli altri, paradossalmente non è il distacco in classifica (che di per sé è già molto, molto importante: Vinales ha 36 punti di ritardo, Zarco 37, Rossi 39, Dovizioso 49), quanto il livello di competitività di Marquez e la Honda, che stanno riuscendo ad essere fortissimi su ogni tipo di pista. Che in casa Hrc avessero fatto passi avanti rispetto allo scorso anno ce ne eravamo accorti già nei test invernali, ora stanno arrivando una dopo l'altra conferme che sanno di condanna per un gruppo di inseguitori che, tornando ad un parallelismo col ciclismo, ancora si studia, guardandosi negli occhi l'un con l'altro, indecisi sul da farsi, mentre davanti la “maglia” numero 93 prende e va via per la sua strada.
Complessivamente Marquez e la Honda sono stati i migliori, sebbene il vantaggio in classifica sia forse anche troppo pesante rispetto agli avversari, soprattutto per la Ducati e Dovizioso, che in due gare hanno perso addirittura 50 punti tondi. Un gran peccato, ma anche questa è un'altra caratteristica di Marc: se c'è una occasione, sa sempre e comunque sfruttarla.