Non era ancora l'ultima chiamata per Valentino Rossi, il Gp di Spagna, ma di sicuro era un appuntamento in cui doveva invertire la tendenza, dopo la caduta di Austin ed un ritardo già importante in classifica. Jerez, casa dei rivali spagnoli, sembrava essere un fine settimana da correre in difesa, invece il Dottore ha battuto tutti con una certa superiorità, come a dire “scusate il ritardo, ma ci sono anche io”.
Una vittoria a “casa” degli avversari che suona come un grido di battaglia, per un Valentino che nel mondiale ci crede eccome, nonostante la stagione non fosse partita al meglio. E' stata una risposta importante perchè ha subito tamponato quella prima fuga iniziale di Marquez, che dopo Austin era già a +33 punti di vantaggio su Rossi (distacco sceso a 24 lunghezze dopo Jerez). Ci vorrebbe subito una nuova vittoria per continuare a racimolare punti ai primi due in classifica, ma a Le Mans, sede del prossimo appuntamento stagionale, sarà tutto da vedere. Questo perchè dopo il Gp di Jerez ci sono stati i test e sono stati test importanti, perchè sono state provate tante cose e quindi non è detto che le gerarchie dell'Andalusia verranno confermate, proprio perchè le varie squadre potrebbero portare interessanti novità sulle moto. Gomme a parte (provate un po' da tutti, la Michelin ha portato delle nuove tipologie di gomme che sembrano siano state apprezzate più delle precedenti), le prove sono state in parte diverse per i protagonisti: Rossi ha provato solo alcuni dettagli (ed è forse quello che ha provato meno), tra cui un nuovo serbatoio; Marquez ha portato in pista sulla sua Honda una soluzione aerodinamica molto particolare, ovvero sei allettoncini, tre su ogni lato, nella parte anteriore della moto; Lorenzo si è concentrato sui vari setup della sua M1, ed è sceso dalla moto molto soddisfatto del lavoro fatto e convinto che i nuovi settaggi gli permetteranno un bel passo in avanti; Pedrosa, dopo le varie difficoltà in gara, ha provato diverse soluzioni sulle sospensioni, per migliorare il feeling con la Honda e trovare più aderenza in curva. Poi, anche se non si tratta di una moto che lotterà per le prime posizioni, c'è da dire che anche l'Aprilia ha svolto un lavoro molto intenso, in quanto dopo i test di Jerez la squadra è scesa in pista al Mugello per continuare a provare un nuovo telaio, un nuovo forcellone, alcuni settaggi dell'elettronica ed un nuovo sistema di alimentazione della benzina con una diversa pressione.
Tenendo conto delle molto novità che potrebbero esserci a Le Mans, è quindi difficile fare una previsione per il Gp di Francia. Lo scorso anno vinse Lorenzo, due anni fa Marquez, tre anni fa Pedrosa, quindi neanche l'albo d'oro può aiutare troppo, anche se c'è da dire che Jorge Lorenzo ha vinto ben 4 volte in Francia nella classe regina, quindi, dovendo scegliere a forza un favorito, quest'ultimo potrebbe essere proprio il maiorchino. Rossi invece non vince a Le Mans dal 2008: ma anche a Jerez non vinceva dal 2009, eppure...
Il circuito
Il “Circuito Bugatti” è un tratto del più noto “Circuito de la Sarthe”, quello che ospita la mitica 24 Ore di Le Mans. Il primo è quello breve, quello che ospita ininterrottamente dal 2000 il Motomondiale. Lungo 4185 metri, conta 11 curve ed è una pista non troppo largo su cui i sorpassi sono più difficili che in altre piste.
Albo d'oro
Tenendo conto solo della classe regina, il più vincente di sempre a Le Mans è come detto Jorge Lorenzo, che ha fatto sue 4 edizioni del Gp di Francia: 2009, 2010, 2012 e 2015. Dietro di lui Valentino Rossi, con 3 successi, che a sua volta precede, tutti a quota 2, Gibernau, Doohan, Spencer, Sheene ed Agostini. Tra i piloti in attività, un successo a testa anche per Marquez e Pedrosa.