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Marc Marquez 10
E con questo siamo a 3 titoli nella classe regina, ma questo è probabilmente il più particolare, perché per ottenerlo ha dovuto soffrire e combattere come non mai, e quando è l'uomo a fare la differenza pur con un mezzo inferiore, c'è molto più gusto. Come in tutto l'anno, lui pensa a spingere e lascia che siano gli altri a facilitargli il compito.
Andrea Dovizioso 8
Praticamente il duello è con le Suzuki, perché senza Iannone, Pedrosa e poi anche senza Rossi e Lorenzo il podio diventa una pratica da archiviare con la condotta dell'esperto che sa che basta non commettere errori per andare a sorseggiare un po' di champagne. Fa quello che deve fare e si gode il risultato.
Maverick Vinales 8
Indietro nelle prime fasi e rimonta in sordina, che lo porta piano piano a ritrovarsi negli scarichi di Espargarò per un duello tutto Suzuki che lo vede per l'ennesima volta vincitore, con un podio come premio pregiato di una domenica che gli porta dolci sorrisi.
Aleix Espargarò 7
Peccato davvero, ci teneva a congedarsi con un podio in queste ultime gare, non che non possa riprovarci nei prossimi Gp ma oggi, con tanti di quei "big" fuori era un’occasione servita su un piatto d'argento. Pare riuscirci, poi arriva la sua nemesi di questa stagione, Vinales, che gli soffia l’ennesima soddisfazione.
Cal Crutchlow 7
Quinto e soddisfatto, perché conferma la buona posizione di partenza in una corsa in cui la scelta delle gomme era sbagliata e lo aveva fatto soffrire, ma le cadute altrui gli permettono comunque di ottenere un piazzamento molto positivo.
Alvaro Bautista 7
Wow, settimo! Dopo un anno e mezzo di stenti finalmente l'Aprilia ha imboccato la strada giusta e gli ultimi GP sono lì a confermarlo, perché la top 10 sta diventando una costante (sempre nei 10 negli ultimi 4 Gp) e questa, dopo tanto penare, è la giusta ricompensa per chi come lui aveva sposato la causa e non ha mai mollato. Ora vuole ancora di più.
Katsuyuki Nakasuga 6
Non si pretende troppo da un collaudatore che corre una gara l'anno, eppure il suo lo fa, con un onesto 11° posto che di certo non solleverà il morale nero di una Yamaha a pezzi ma che comunque è sufficiente per farlo andare a casa soddisfatto.
Hector Barbera 5
La presenza con la Ducati ufficiale al posto di Iannone era il premio che la casa di Borgo Panigale gli aveva fatto per gli ottimi risultati raggiunti quest'anno con la vecchia Gp14: vorrebbe godersi il fine settimana ma purtroppo commette un errore che rovina tutto, ma porterà con sé questa bella esperienza in un team ufficiale.
Jorge Lorenzo 4,5
Corre imbottito di doloranti, ed era già tanto essere rimasto a galla fino a quel momento. Stava portando a casa una piazza d'onore importantissima (sempre a patto che gli interessi il titolo di vice-campione), invece sbaglia negli ultimi giri finendo a terra, e dando l'ultimo via libera al titolo di Marquez.
Valentino Rossi 4
L'anno scorso veloce e costante, quest'anno velocissimo ma sprecone. La differenza l'hanno fatta i troppi errori che ha commesso, cosa insolita per lui, perché sono proprio queste tre gare (Austin, Assen e Motegi senza contare il Mugello) ad aver fatto la differenza in questo 2016. Ora duello per la medaglia d'argento e poi testa al 2017.