MotoGP, Giappone: presentazione, circuito e albo d'oro

Pubblicato il 12 ottobre 2016 alle 10:49:52
Categoria: Moto GP
Autore: Redazione Datasport.it

Dipende sempre da come la si vede. Perchè a volerla guardare da tifoso, da tifoso ottimista fino in fondo, la gara di Motegi può essere ancora l'ultima, ultimissima chiamata per Valentino Rossi per prendere un mondiale che al momento sembra quasi impossibile da raggiungere. Se invece la si guarda con ben altri occhi, a voler sottolineare quanto ormai il vantaggio di Marquez sia consistente, si può vedere il prossimo Gp del Giappone come il primo match point per lo spagnolo.
 
La matematica infatti dice questo, anche se le combinazioni possibili per far laureare Marc campione già in Giappone sono “difficili”: il pilota Honda dovrebbe vincere, guadagnando 24 punti su Rossi (quindi con Valentino classificato dal 15° posto in giù) e 10 su Lorenzo (con Jorge che dovrebbe fare non meglio del 4° posto), e solo così riuscirebbe a far suo quello che sarebbe il terzo titolo nella classe regina. A Motegi Marc festeggiò nel 2014, quando portò a casa il secondo titolo in MotoGp, ma Rossi farà di tutto per evitare che ciò si ripeta, ma ormai anche Valentino, anche se non completamente rassegnato, sa che non dipende più (solo) da lui, e che per vincere il mondiale ci vorrebbe quello che sarebbe a tutti gli effetti un suicidio sportivo da parte di Marquez. Valentino correrà anche per un altro obbiettivo, meno importante ma dal peso importante, cioè arrivare davanti a Lorenzo in classifica. Un traguardo valido più per l'orgoglio nell'ultima stagione da compagni con Jorge, ma sotto sotto di un certo valore per entrambi i piloti. Caso curioso, i due sono separati a quattro gare dal termine da 14 punti in classifica a vantaggio di Rossi, la stessa identica situazione in cui si ritrovarono lo scorso anno prima di Motegi. Vedremo stavolta come andrà a finire...
 
La gara giapponese, che si corre sulla pista di proprietà della Honda (e la Honda a vincere qui ci tiene maledettamente), sarà la prima di un trittico che non darà fiato ai protagonisti: si correrà per tre domeniche di fila, con Giappone, Australia e Malesia in successione. Una serie di gare tutte ravvicinate che potrebbero portare a qualche sorpresa, come già successo in questa stagione. Parlando del Giappone, un outsider potrebbe essere Pedrosa, già vincitore lo scorso anno e sempre in palla a Motegi, mentre la Ducati correrà ad una “punta”, visto che Iannone salterà anche la prova giapponese (le sue condizioni migliorano, ma non rischierà sperando di essere a posto per l'Australia) e che al momento a Borgo Panigale sembrano essere orientati a schierare il solo Dovizioso senza Pirro, anche se ci possono stare ripensamenti.
 
Il circuito
Come già detto il circuito di Motegi è una pista di proprietà della Honda, costruita nel 1997 ed entrata in calendario due anni più tardi. Il tracciato misura 4801 metri e conta 14 curve. L'autodromo ospita due circuiti diversi, quello stradale (quello su cui corre il Motomondiale, che può vantare due diversi layout) e quello ovale: per questo l'impianto prende il nome di Twin Ring Motegi.
 
L'albo d'oro
Sono tre i piloti che si contendono il trono, tutti a quota 3 successi a Motegi, e sono Loris Capirossi, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Rossi e Kenny Roberts jr sono a quota 2, mentre Marc Marquez non ha mai vinto su questa pista nella classe regina. Anche tra i team, bella parità: 4 vittorie a testa per Ducati, Honda e Yamaha, con la Suzuki a quota 1.