Alla fine tutti felici e contenti. Ma solo quelli della Honda. Pedrosa torna a vincere, Marquez si avvicina sempre più al titolo, e, mettiamocelo pure, Bautista riesce a stare davanti a Crutchlow, suo diretto concorrente in una lotta tutta da "clienti". Un trionfo totale da parte della casa di Tokyo che mette a tacere i rivali Yamaha.
Il protagonista però è lui, Daniel Pedrosa. Il Gp di Malesia ha sancito un meritato ritorno alla vittoria per Camomillo, che non vinceva addirittura dallo scorso maggio in Francia. Una vittoria d'orgoglio, perché se è vero che per lo spagnolo ormai non ci sono possibilità di vincere il titolo, almeno resta una prova di forza che sta a dimostrare che se non ci fosse stato quell'incontro ravvicinato con Marquez ad Aragona forse sarebbe ancora in lotta. Invece si gode questo successo, arrivato dopo una grande gara in cui nessuno è stato in grado di impensierirlo, che serve come ennesima dimostrazione di un talento grande ma mai compiuto, perché anche per il 2013 le strade di Pedrosa e del titolo iridato non si incontreranno.
Le strade del trionfo stanno andando invece incontro a quelle di Marc Marquez, che oggi ha messo un altro mattone su quel grattacielo che sta costruendo ed al quale ormai manca poco per essere completato. Ancora grande spettacolo da parte del ventenne che è stato protagonista di un gran duello con Lorenzo, uscito nuovamente sconfitto ed ora a -43 dalla testa della classifica. Il duello della fasi iniziali è l’unica nota positiva di una corsa in cui Lorenzo si è presto reso conto di dover alzare bandiera bianca. Ci ha provato persino con una "sportellata", ma fermare una Honda così, e soprattutto un Marquez così, non è cosa che si possa fare. Perché Marquez non ha timore per niente e nessuno, ed affronta una gara come se fosse l’ultima. Combattendo e pensando poco al mondiale. Una tattica che comporta rischi, che però, fin qui, non si sono concretizzati.